Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Se vogliamo davvero progredire nella santità  at­traverso l'obbedienza, rivolgiamoci costantemente alla Madonna, perché ci insegni come obbedire, e a Gesù che fu obbediente sino alla morte: Egli, pur essendo Dio, « andò e fu ad essi sottomesso ». (Madre Teresa di Calcutta)

Considerazioni sopra le massime eterne - Giorno 1

GIORNO I: Grandezza di Dio.



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I. Considera, come tutti i peccati che inondano la terra, provengono solo, perchè non si conosce Dio. Sa il cristiano che peccato è offesa a Dio, e pur lo commette, perchè non conosce chi sia quel Dio che offende. Non così tu, anima mia; sollevati sopra le cose create, ed al lume della fede considera la Maestà del tuo Signore. Egli solo è quello, che fu prima di tutti i tempie quando le creature erano sepolte nel silenzio del nulla. Egli era. Non ebbe principio, perchè fu sempre, nè poteva non esser sempre, perchè è l'unico Essere necessario, in sè stesso sempre felice e sempre beato, nè fuor di Lui si trova felicità, per esserne Egli la fonte. Non era men felice, nè men ricco prima della creazione dell'universo, nè più felice o più ricco dopo averlo creato. Tutto muove ed è immobile; tutto muta, ed è immutabile; tutto vede ed è invisibile; tutto governa nè mai si stanca; tutto riempie e niente occupa. Egli si trova dappertutto, e penetra tutto, contiene tutto, sa tutto, osserva, e vede nel cupo del mare, nell'alto dei cieli, nel cuore dell'uomo. Anima mia, non pensi cosa, che non sia nota a Dio; non ami cosa che non lo sappia Dio; non fai cosa che non lo veda Dio. Mia confusione! Mi nascondevo quando peccavo, per non esser veduto, e mi vedeva Dio. Ah Signore, pietà delle mie stolidezze, e datemi grazia ché operi sempre pensando alla vostra presenza.

II. Considera come Dio è onnipotente. I monti, i mari, i fiumi, il sole, la luna, le stelle, il cielo, la terra sono opere sue, fatte con una sola parola che fu la sua volontà: ipse dixit, et facta sunt. Psal. 32. 9. e potrebbe creare infiniti mondi assai più belli, e colla medesima facilità ridurli al primo niente. A Lui obbediscono i venti. Egli comanda gli elementi: a suo volere ordina le sorti, i casi ed i successi, e di essi intesse la vita di ognuno: a suo piacere dispone dei regni e delle monarchie, e li trasferisce di gente in gente, di nazione in nazione. Oh potenza di Dio! e chi ardirà prendersela contro di Te? Eppure il peccatore tanto sprezza e vilipende un Dio onnipotente, adorato dagli angeli, temuto dai demoni? Ah se riflettesse quanto è grande la Maestà del Signore che offende, no che non l'offenderebbe! Mille milioni di eserciti, in ognuno de' quali più di un milione di soldati si contano, sempre pronti ai suoi cenni: mille millium ministrabant ei, etc., decies millies centena millia assistebant ei. (Dan. 7. 10.) Per eccesso di sua liberalità ha innalzati al real trono tutti i suoi amici, e per effetto di giustizia tiene incatenati in tormenti sempiterni ed innumerabili i suoi ribelli. Un di lui sguardo benigno reca un Paradiso di contentezza: una sua occhiata sdegnosa fa liquefare i monti, e da capo a piedi fa tremar la terra. E tu non temerai di offenderlo?

III. Considera, anima mia, la bellezza, l'amabilità del tuo Dio. Se la Divinità manifestasse agli uomini il minimo raggio di sua bellezza, si tirerebbe dietro come incantati ed assorti i popoli tutti dal primo all'ultimo, scordati affatto di sè stessi e delle loro cose, rimarrebbero spopolate le città ed i villaggi, per ove passasse. Che sarà vederlo nella chiarezza del suo splendore o in tutti i raggi di sua infinita bellezza? Se una stella sola rapisce le anime fuor di sè, che sarà l'immergersi nell'immenso pelago delle delizie divine? O bellezza ineffabile che perfettamente goduta dai serafini, li fa ardere di amore verso il loro Dio, che gustata dai santi, li tien rapiti e sospesi senzachè mai si saziino di vederla. In essa per tutta l'eternità vedranno Dio sempre più bello, senzachè mai finisca, di far Ioro vedere nuovi raggi di sua bellezza. Anima mia, quanto sarai fortunata, se arriverai a conseguire Dio, a possedere Dio nella patria celeste! Lo godrai sempre senza che abbi a temere di restarne priva. Egli sarà tutto tuo e tu sarai tutta sua: vorrà tutto quello che tu vuoi, e tu quello che Egli vuole. Oh sorte felice! Oh me insensato, che niente ho stimato meno di Dio! Lume vi chiedo, o Signore, acciò vi conosca: lume, acciò vi serva: lume, acciò ripari ai passati disordini: lume, per i meriti di Gesù Cristo.

Pratica. Abbiate di Dio l'idea più grande che possiate concepirne. Egli è sempre infinitamente maggiore. Adorate spesso la sua Divina Maestà. Rispettate il suo onorato nome, e non mai lo nominate invano. Tutte le vostre operazioni indirizzatele a sua gloria. E sapendo per fede che quanto succede nel mondo tutto avviene per ordine della sua divina provvidenza, senza di cui non si move neppure una fronda di albero, procurate di rassegnarvi sempre alle sue sante disposizioni tanto nelle avversità, persecuzioni, infermità e povertà, quanto nelle prosperità, ricevendo tutto come mandato da Dio per il bene dell'anima.