Sotto il Tuo Manto

Sabato, 6 settembre 2025 - San Zaccaria Profeta (Letture di oggi)

A volte i nostri grandiosi progetti di fare cose meravigliose nel futuro interferiscono con l'occasione di fare qualche piccola cosa ora, adesso. Infatti ci sono mille piccole occasioni sprecate: i malati che attendono invano una mano, i poveri un piccolo gesto di carità , gli anziani che avrebbero bisogno di un po' di compagnia, e migliaia simili occasioni. È vero, non puoi illuminare il mondo intero, ma per rendere un po' più luminoso l'ambiente in cui vivi, basta che ti concentri sui piccoli gesti che potresti fare ora. Però se sei convinto che coi piccoli gesti di bontà  non si possa cambiare una realtà , di certo ne trai una sensazione di inutilità  e di impotenza; e con questa convinzione non farai mai niente. (Don Nikola Vucic)

DISCORSO 319/A SUL MARTIRE STEFANO



I cristiani impegnati: gioia e corona del pastore.

1. È certo nostra premura la vostra edificazione, e la vostra salute è la nostra gioia: la salute temporale e quella eterna. Abbiamo infatti la promessa - come ha detto l'Apostolo - della vita presente e di quella futura 1. Ma la salute della vita presente è dono di Dio per gli uomini come per gli animali, è dono di Dio per i buoni come per i cattivi: i martiri, in vista della vita eterna, hanno disprezzato questa vita temporale. Indubbiamente vi rallegrate della nostra salute come noi, in Cristo, ci rallegriamo della vostra. Ma impegnatevi a far sì che anche in quel giorno noi possiamo rallegrarci con voi; infatti è quanto dice l'Apostolo - in riferimento alla sua responsabilità pastorale tanto onerosa e di così vasto raggio, per cui a stento possiamo tener dietro a lui -, cioè a quel che dice a noi; a quelli che edificava pure asseriva: Voi siete mia gioia e mia corona 2. Perciò, quanti fanno profitto in Cristo delle nostre fatiche, sono nostra gioia e nostra corona: è nostro compito infatti elargire fedelmente non denaro nostro, ma denaro del Signore, ed è vostro dovere ricevere con attenzione e grande zelo. Perciò, da parte mia, posso porgere, non esigere; e non come dispensatore di qualcosa di, proprietà mia, ma di Dio; anch'io vivo di questo: infatti noi facciamo parte di un'unica grande famiglia, abbiamo, tutti, un solo Padre di famiglia. Egli possiede una dispensa di grandi dimensioni, di cui anche noi e voi potessimo vivere. Soltanto dobbiamo pregarlo perché tolga l'inappetenza; doni prima la fame e, quindi, porga il pane. Parlo di ciò di cui io vivo; di che mi nutro, questo io servo. Sono povero, infatti, insieme a voi; abbiamo ricchezze in comune: il Signore nostro. La vita di noi tutti è beata ed eterna. Perciò, chi si vanta, si vanti nel Signore 3.

 

1 - Cf. 1 Tm 4, 8.

2 - Fil 4, 1.

3 - 1 Cor 1, 31.