Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 6 giugno 2025 - San Norberto (Letture di oggi)

"Il discepolo che Gesù amava". Pur senza essere nominato, con queste parole Giovanni viene come distinto dagli altri, non perché Gesù amasse solo lui, ma perché lo preferiva agli altri. Amava anche gli altri, ma questo "più intimamente". Lo gratificò di una maggiore tenerezza del suo amore perché l'aveva chiamato quando era ancora vergine, e perché vergine era rimasto: anche per questo gli affidò la Madre. E questo discepolo, durante l'ultima cena, posò il capo sul petto del Signore. Fu un grande segno di amore che lui solo posasse il capo sul petto di Gesù, "nel quale sono racchiusi tutti i tesori della sapienza e della scienza" (Col 2,3). E questo fatto era come il presagio di quanto avrebbe scritto sugli "arcani" della divinità , molto meglio degli altri. (Sant'Antonio di Padova)

Testamento di Issacar


I. 

[1] Copia delle parole di Issacar. Chiamati i suoi figli, disse: "Ascoltate, figlioli, Issacar, vostro padre, porgete orecchio alle parole dell'amato del Signore.  
[2] Fui generato come quinto figlio a Giacobbe in ricompensa delle mandragole.  
[3] Infatti, Ruben, mio fratello, aveva portato delle mandragole dal campo, ma Rachele, andatagli incontro, le prese.  
[4] Ruben si mise a piangere e alla sua voce uscì Lea, mia madre.  
[5] Queste mele erano profumate, quali produce la terra di Haran in alto, sotto a un precipizio d'acqua.  
[6] Disse Rachele:Non te le do, ma le voglio tenere in luogo dei figli.  
[7] Le mele, dunque, erano due. Disse Lea:Ti basti avermi preso il marito. Non mi prenderai anche queste?.  
[8] Le disse Rachele:Prenditi Giacobbe per questa notte in luogo delle mandragole di tuo figlio.
[9] Le rispose Lea: Giacobbe é mio, perché io sono la sposa della sua giovinezza.  
[10] Disse Rachele:Non vantarti e non gloriarti, perché egli fu fidanzato a me prima che a te, e per amor mio servì nostro padre per quattordici anni.  
[11] E se l'inganno non fosse cresciuto sopra la terra e la malvagità degli uomini non si fosse estesa, tu non saresti a guardare il volto di Giacobbe.  
[12] Tu infatti non sei sua moglie, ma al posto mio fosti introdotta presso di lui con l'inganno.  
[13] Mio padre mi ingannò e quella notte mi tenne lontano. Fece in modo che Giacobbe non mi vedesse, perché se ci fossi stata, non gli sarebbe capitato questo.  
[14] Ma per le mandragole ti presto per una notte Giacobbe.  
[15] Giacobbe conobbe Lea, che concepì e mi generò. Per questo compenso fui chiamato Issacar.

II.  

[1] Allora, dunque, apparve a Giacobbe un angelo del Signore, il quale gli disse che Rachele avrebbe avuto dei figli, perché aveva disprezzato l'unione carnale e aveva scelto la continenza.  
[2] E se mia madre Lea non avesse dato le due mele in cambio dell'unione carnale, avrebbe avuto otto figli; per questo invece ne fece sei e Rachele partorì gli altri due, perché il Signore aveva volto il Suo sguardo su di lei per l'affare delle mandragole.  
[3] Aveva visto infatti che lei si voleva unire con Giacobbe per i figli e non per il piacere.  
[4] Anche il giorno dopo, di nuovo, cedette Giacobbe. Per l'affare delle mandragole, dunque, il Signore esaudì Rachele.  
[5] Per quanto poi le desiderasse, non le mangiò, ma le offrì nel tempio del Signore, portandole al sacerdote che c'era in quel tempo.

III.  


[1] Quando, dunque, diventai adulto, figlioli miei, mi comportai con rettitudine di cuore e feci il contadino per mio padre e per i miei fratelli e portavo frutti dai campi.  
[2] Mio padre mi benediceva, vedendo che mi comportavo in semplicità davanti a lui.  
[3] Non ero intrigante nel mio comportamento, non invidioso né malevolo verso il mio prossimo.  
[4] Non ho mai calunniato nessuno, né di alcuno ho biasimato la vita.  
[5] A trentacinque anni mi sposai, perché la fatica aveva distrutto (ormai) la mia forza e io non pensavo (più) al piacere della donna, ma il sonno mi veniva a causa della fatica.  
[6] Mio padre era sempre contento della mia semplicità, perché offrivo ogni primizia al Signore attraverso il sacerdote, e poi anche a mio padre.
[7] E il Signore raddoppiava i Suoi beni nelle mie mani. E anche mio padre Giacobbe capì che il Signore aiutava la mia semplicità.  
[8] Infatti nella semplicità del mio cuore offrivo tutto (ciò che veniva) dai beni della terra ai poveri e agli afflitti.

IV.  

[1] E ora ascoltatemi, figlioli, e comportatevi con la semplicità del vostro cuore, perché ho capito che é in questa che si fonda tutta la benevolenza del Signore.  
[2] Il semplice non desidera l'oro, né defrauda il prossimo; non desidera cibi numerosi, né vuole una veste diversa.
[3] Non desidera di vivere a lungo, ma solo accetta la volontà di Dio.  
[4] Nemmeno gli spiriti dell'inganno hanno su di lui nessuna forza, perché sa non essere sensibile alla bellezza femminile,  
[per non contaminare col turbamento il suo animo].  
[5] La gelosia non entrerà nei suoi pensieri,  
[la malevolenza non distrugge la sua anima] né, con l'avidità, la confusione nell'animo.  
[6] Egli si comporta con semplicità d'animo e tutto guarda con rettitudine di cuore, senza lasciare che i suoi occhi divengano cattivi per l'inganno del mondo, affinché non veda i comandamenti di Dio trasgrediti.

V.  

[1] Osservate, dunque, figlioli miei, la Legge di Dio, e acquistate la semplicità, comportatevi con schiettezza, non immischiatevi negli affari del prossimo.  
[2] Ma amate piuttosto il Signore e il prossimo. Abbiate misericordia del povero e del malato.  
[3] Piegate la vostra spalla al lavoro dei campi e coltivateli secondo ogni cultura, offrendo doni al Signore con rendimento di grazie.  
[4] Perché il Signore vi benedirà per mezzo delle primizie dei frutti della terra, come ha fatto con tutti i suoi santi da Abele fino ad ora.  
[5] A voi infatti non é concessa nessun'altra parte, se non (quella) del grasso della terra, i cui frutti (si ottengono) a prezzo di fatica.  
[6] Infatti anche mio padre Giacobbe mi benedisse con le benedizioni della terra e delle primizie.  
[7] Anche Levi e Giuda furono glorificati dal Signore perfino in mezzo ai figli di Giacobbe. Il Signore fissò per loro un'eredità: a Levi dette il sacerdozio, a Giuda il regno.  
[8] Ubbidite, dunque, a loro e comportatevi secondo la semplicità di vostro padre.  [Ma a Gad fu concesso di distruggere per Israele la pirateria che si andava affermando].

VI.

[1] Io so, figlioli miei, che negli ultimi tempi i vostri figli abbandoneranno la semplicità, si attaccheranno all'avidità, e, messa da parte la schiettezza, si avvicineranno alla malvagità. Abbandonando i comandamenti del Signore, si attaccheranno a Beliar.  
[2] Messa da parte l'agricoltura, seguiranno i loro pensieri cattivi; saranno dispersi tra le genti e saranno schiavi dei loro nemici.  
[3] Voi, dunque, dite queste cose ai vostri figlioli, affinché, se peccano, ritornino presto al Signore,  
[4] perché é misericordioso e li libererà, facendoli tornare nella loro terra.

VII.  


[1] Io ho centoventidue anni e non ho conosciuto in me peccato da morire.  
[2] Eccetto mia moglie, non ho conosciuto altra donna. Non ho commesso impudicizia, alzando i miei occhi.  
[3] Vino fino allo smarrimento non ho bevuto; nessuna cosa bella del prossimo ho desiderato.  
[4] Inganno non c'é stato nel mio cuore, menzogna non é uscita dalle mie labbra.  
[5] Con chiunque soffrisse, ho gemuto, e col povero ho spartito il mio pane. Non ho mangiato da solo; non ho spostato confini. Piamente mi sono comportato in tutti i miei giorni; ho custodito la verità.  
[6] Il Signore ho amato e ogni uomo con tutto il mio cuore.  
[7] Fate questo anche voi, figlioli miei, e ogni spirito di Beliar fuggirà da voi, né alcuna opera di uomini malvagi avrà potere su di voi. Ogni bestia selvaggia sottometterete, perché avrete con voi il Dio del cielo e della terra, se procederete con gli uomini in semplicità di cuore.  
[8] Ordinò loro che lo portassero a Hebron e lì lo seppellissero, insieme coi suoi padri.  
[9] Stese le sue gambe, in buona vecchiezza si addormentò nel sonno eterno.