Sotto il Tuo Manto

Sabato, 7 giugno 2025 - Sant' Andronico di Perm (Letture di oggi)

Siccome l'indigenza dei poveri è dovuta al crescen­te rialzo del costo della vita, cerchiamo di essere più attenti nel rispettare un tenore povero di vita nelle nostre case. Abbiamo dei bisogni quotidiani che i no­stri poveri non si possono permettere; rendiamocene conto in modo che anche noi sperimentiamo la priva­zione negli alimenti, nei vestiti, nell'uso dell'acqua, della luce elettrica e del sapone... tutte cose di cui so­vente i nostri poveri mancano. Siccome possiamo ave­re tutte queste cose facilmente, le usiamo in abbon­danza, forse con più spreco che se ci trovassimo nella vita secolare. (Madre Teresa di Calcutta)

XVIII - Come neuno può uscire de le mani di Dio, però che o egli vi sta per misericordia o elli vi sta per giustizia.


— Sappi che veruno può escire delle mie mani: però che Io so’ Colui che so’; e voi non sète per voi medesimi se non quanto sète fatti da me, il quale so’ Creatore di tutte le cose che participano essere, excepto che del peccato che non è, e però non è facto da me e, perché non è in me, non è degno d’essere amato. E però offende la creatura: perché ama quel che non debba amare, cioè il peccato; e odia me che è tenuto e obligato d’amarmi, che so’ sommamente buono e hogli dato l’essere con tanto fuoco d’amore. Ma di me non possono escire: o eglino ci stanno per giustizia per le colpe loro, o essi ci stanno per misericordia. Apre dunque l’occhio de l’intelletto e mira nella mia mano, e vedrai che egli è la veritá quel ch’ Io t’ho detto. —

Alora ella, levando l’occhio per obedire al sommo Padre, vedeva nel pugno suo rinchiuso tucto l’universo mondo, dicendo Dio: — Figliuola mia, or vedi e sappi che veruno me ne può essere tolto, però che tucti ci stanno o per giustizia o per misericordia, come decto è, perché sonno miei e creati da me, e angoli ineffabilemente. E però, non obstanti le iniquità loro, Io lo’ farò misericordia col mezzo de’ servi miei, e adempirò la petizione tua, che con tanto amore e dolore me l’hai adimandata.