Sotto il Tuo Manto

Sabato, 7 giugno 2025 - Sant' Andronico di Perm (Letture di oggi)

Dio mi concesse molta luce, affinché conoscessi i suoi attributi. Il primo attributo, ch'egli mi rivelò fu la sua santità . Essa è tanto grande che al suo cospetto si velano il volto gli angeli del cielo immergendosi in un'incessante adorazione: Santo, Santo, Santo! La santità  di Dio si viene diffondendo sulla Chiesa e su ogni anima vivente in gradi diversi. Vi sono anime totalmente immerse nella divinità  e ve ne sono altre che la sfiorano appena. La seconda conoscenza concessami da Dio fu quella della sua giustizia. La giustizia di Dio raggiunge l'essenza profonda delle cose. Dinnanzi a lei, tutto si presenta nella sua nuda verità  e niente è in grado di opporle resistenza. Terzo attributo, che fu oggetto per me di riflessione, sono l'amore e la misericordia insieme. Compresi ch'entrambi formano il maggiore attributo di Dio. È grazie ad esso che si uniscono tra loro il creatore e la creatura. Nell'incarnazione del Figlio di Dio e nella sua opera di redenzione, riconosco l'amore supremo e l'abisso della misericordia. Esistono misteri di misericordia che l'intelligenza umana non potrà  mai penetrare fino in fondo sulla terra: a svelarceli sarà  l'eternità . Grazie, Signore. (Santa Faustina Kowalska)

II - Come el desiderio di questa anima crebbe, essendole mostrato da Dio la necessità del mondo.


Questo desiderio era grande ed era continuo; ma molto maggiormente crebbe essendo mostrato dalla prima Verità la necessità del mondo, e in quanta tempesta e offesa di Dio egli era. E intesa aveva ancora una lettera, la quale aveva ricevuta dal padre de l’anima sua, dove egli mostrava pena e dolore intollerabile de l’offesa di Dio e danno de l’anime e persecuzione della sancta Chiesa. Tutto questo l’accendeva il fuoco del sancto desiderio, con dolore de l’offesa e con allegrezza d’una speranza per la quale aspettava che Dio provedesse a tanti mali. E perché nella comunione l’anima pare che piú dolcemente si strenga fra sé e Dio e meglio cognosca la sua veritá (l’anima allora è in Dio, e Dio ne l’anima, si come il pesce che sta nel mare, e il mare nel pesce); e per questo le venne desiderio di giognere nella mactina per avere la messa; el quale di era il di di Maria. Venuta la mactina e l’ora della messa, si pose con ansietato desiderio e con grande cognoscimento di sé, vergognandosi della sua imperfeczione, parendole essere cagione del male che si faceva per tutto quanto el mondo, concipendo uno odio e uno dispiacimento di sé con una giustizia sancta; nel quale cognoscimento e odio e giustizia purificava le macchie che le pareva, ed era ne l’anima sua, di colpa, dicendo: — O Padre etterno, io mi richiamo di me a te, che tu punisca l’offese mie in questo tempo finito. E perché delle pene, che debba portare il proximo mio, io per li miei peccati ne so’ cagione, però ti prego benignamente che tu le punisca sopra di me.