CAPITOLO XXVI. - CON QUALE FEDELTA' DIO CUSTODISCE LE PREPARAZIONI DI UN'ANIMA ALLA MORTE

Un giorno, nella preghiera, Geltrude implorò la misericordia di Dio per
l'ora della morte. Ricevette questa risposta: «Come potrei non perfezionare in
te, quello che ho così bene incominciato? ». Ella riprese:
« Caro Gesù, se Tu mi avessi tolta dal mondo quando, tempo fa, mi avevi
promesso che presto sarei venuta a Te, credo che, con la tua Grazia, mi
avresti trovato meglio disposta; con tutti questi ritardi, mi sento
diventata negligente e tiepida! ». Rispose l'amabile Redentore: « Nelle sagge disposizioni della
mia Provvidenza tutte le cose hanno il loro tempo; credilo, tutto
quello che hai fatto per prepararti a ben morire è, per mia bontà,
gelosamente custodito e nulla vi aggiungerai senza che io aumenti tale
tesoro».
Geltrude comprese, da queste parole, che il Signore agisce come si fa
nel mondo. Quando un ricco si prepara a celebrare le nozze, ha cura in
tempo della messe, di raccogliere grano per la imminente festa e
propaga ovunque la nuova di tale solennità; così fa al tempo della
vendemmia, per la provvista del vino; tutto è custodito nei granai e
nelle cantine, fino al giorno delle nozze: anche se non si parla della
festa, pure le riserve sono accuratamente custodite, per venire
generosamente distribuite a tempo debito. Così il buon Dio ispira
talvolta ai suoi eletti di prepararsi alla morte, benchè essa sia
ancora assai lontana.