Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Sei chiamato ad essere luce del mondo, a testimoniare la fede con la parola e con le opere. Perciò, non essere debole né accomodante, non essere insipido né condizionato dal rispetto umano. Non essere indifferente di fronte agli errori e alle offese di Dio. Protesta contro la bestemmia e blasfemia. Illumina con la tua presenza; illumina con la tua onestà  e la tua purezza. Dichiarati come seguace di Cristo, l'adoratore dell'Eucaristia, figlio prediletto di Maria. La tua carta d'identità  sia la carità . La forza dei primi cristiani stava nella loro unità  cementata dall'Eucaristia. È necessario tornare alla Messa, ai sacramenti, alla preghiera. È necessario abbandonare tutto ciò che ci rende pavidi, isolati, perché formando un solo corpo e un'anima sola noi vinceremo il mondo e faremo risplendere l'amore del Signore fino all'estremità  della terra. (Don Nikola Vucic)

CAPITOLO XXII. - PUNIZIONE Al DISOBBEDIENTI E AI MORMORATORI


Una persona venne a morire, dopo di avere fedelmente pregato durante la vita per le anime purganti. Siccome però, a causa della fragilità umana, non era sempre stata perfetta nell'obbedienza, preferendo talora i rigori del digiuno e delle veglie e simili austerità, alla docilità dovuta ai superiori, apparve adorna di diversi ornamenti, sotto i quali però si celavano delle pietre di peso così grande, che ci volevano parecchia persone perchè potessero trascinarla verso Dio. Stupita Geltrude seppe, per divina ispirazione, che quelle che conducevano quest'anima erano le anime del purgatorio liberate con le preghiere di quella defunta; gli ornamenti erano le preghiere che aveva recitate per esse; ma le pietre erano le disobbedienze commesse.

Le disse allora Gesù: « Queste anime, spinte dalla riconoscenza, non mi permettono di farla passare da un purgatorio ordinario, per mostrarla poi in tutto lo splendore della sua bellezza; pure è necessario ch'ella abbia da espiare le disobbedienze e i tenaci attacchi al suo giudizio». Geltrude obbiettò: « Ma non ha ella, dolce mio Signore, riconosciuto i suoi falli prima del trapasso, pentendosene dall'intimo del cuore? Ora sta scritto: Se l'uomo riconosce i suoi falli, viene da Dio perdonato! ». Egli rispose: « Sì, e s'ella non avesse riconosciuto i suoi torti, ilpeso delle pietre sarebbe stato così schiacciante che forse non avrebbe mai potuto giungere fino a me».

Geltrude si accorse allora che l'anima pareva nascondere sotto i suoi ornamenti una caldaia bollente, destinata a fondere le pietre e a scioglierle completamente. Le preghiere da lei fatte per le anime purganti ed i suffragi dei fedeli dovevano, come buoni servitori, aiutarla in quella operazione. Il Signore le fece poi vedere il cammino per dove quelle anime dovevano passare per giungere al Paradiso, sotto l'aspetto di un'asse stretta e ripida, piena di scabrosità e di difficile scalata. Coloro che volevano salire dovevano aiutarsi con le mani e tener fermo l'asse da entrambe le estremità; ciò significa che bisogna aiutare le anime con le nostre buone opere. Coloro che avevano meritato l'aiuto degli Angeli in quell'ascesa, ne avevano vantaggio grande, perchè ai lati dell'asse vi erano due orribili ceffi; erano demoni che impedivano alle anime di salire. I Religiosi ch'erano stati obbedienti, trovavano lungo quell'asse una ringhiera, alla quale potevano affrancarsi per non cadere; ma se Superiori negligenti non avevano fatto percorrere ai loro sudditi la via dell'obbedienza, l'appoggio pareva mancare e le cadute erano a temere. Le anime docili all'obbedienza camminavano con sicurezza, appoggiandosi alla ringhiera, mentre gli Angeli scostavano gli ostacoli dal loro cammino.

Un'altra defunta apparve a Geltrude con lei orecchie coperte da una specie di cartilagine, ch'ella toglieva a gran fatica con le unghie; espiava le colpe commesse, ascoltando parole di mormorazione e di maldicenza. Di più aveva la bocca foderata interiormente da una pelle compatta, che le impediva di gustare le dolcezze divine; ciò perché aveva parecchie volte parlato male del prossimo.

Il Signore le disse che, se l'anima della defunta soffriva tali pene per colpe commesse con semplicità e delle quali si era amaramente pentita tante volte, coloro che hanno l'abitudine di commettere quei peccati, subiscono un castigo assai più grave. Non solamente la loro bocca è foderata da una grossa pelle, ma questa pelle è munita di punte che, salendo dalla lingua al palato e discendendo dal palato alla lingua, le feriscono dolorosamente facendo gocciolare, in modo disgustoso, una materia nauseante. Non possono perciò essere ammessi alla divina presenza, perché appaiono odiosi agli abitanti del cielo.

Geltrude allora disse gemendo al Signore: « Ahimè, dolcissimo Gesù, Tu mi rivelavi, tempo fa, i meriti delle anime; adesso mi mostri maggiormente le sofferenze dei loro purgatorio! » Egli rispose: « Ciò avviene perchè allora le anime erano più facilmente attratte dalle ricompense; ora invece, a fatica, e ben poche sono spaventate alla vista dei più duri castighi.