CAPITOLO XI. - DELL'ANIMA DEL FRATELLO S. CONVERSO, CHE DOPO LA MORTE FU PREMIATO PER LA SUA BONTA'

Durante l'agonia del fratello Seg, Geltrude, occupata in altro,
dimenticò di pregare per lui. Quando gliene annunciarono la morte,
ricordò con rimpianto che egli aveva ampiamente meritato le preghiere
della Comunità, perchè, nel suo ufficio, si era dimostrato più fedele e
premuroso degli altri conversi. Perciò incominciò a supplicare il
Signore perchè, secondo la moltitudine delle sue misericordie, degnasse
ricompensare quell'anima per i buoni servigi resi al convento.
Le rispose Gesù: « A
motivo delle preghiere delle tue consorelle, ho già premiato in tre
maniere la fedeltà di questo fratello. La sua bontà naturale gli
procurava tanta gioia quando poteva far piacere a qualcuno; adesso
tutte quelle gioie si sono riunite nell'anima sua e gode di tutte
insieme. Possiede anche tutta la felicità dei cuori ai quali ha
prodigato i suoi benefici, cioè la felicità del povero al quale dava
l'elemosina, del bimbo a cui faceva un regaluccio, del malato che
sollevava e rallegrava con un frutto, o con un dolce. Infatti ha il
gaudio immenso di sapere che le sue azioni mi erano care; se ci fosse
qualche cosa ancora per rendere completa la sua beatitudine, sarei
pronto ad accordargliela tosto ».