CAPITOLO LVI. - NELLA FESTA DI S. ELISABETTA

Nella festa di S. Elisabetta, mentre nella Sequenza si cantavano le
parole: « Eia mater, nos agnosce: O Madre riconosceteci » Geltrude
salutò devotamente la Santa, pregandola di ricordarsi di lei, malgrado
la sua miseria. Essa rispose « Ti
vedo nello specchio dell'eterna chiarezza, ove brillano magnificamente
le intenzioni che dirigono le tue opere ». S. Geltrude
aggiunse: « O nobile Signora, dimmi, non diminuisco io forse la tua
gloria quando, cantando le tue lodi in questo giorno solenne, non
faccio alcuna attenzione a Te, per orientare tutti i miei pensieri
verso Colui che ti ha dato tanti privilegi e tanto bene? ». Rispose S.
Elisabetta: « Al contrario cotesta tua maniera di fare mi riesce
graditissima, perchè l'armonioso suono degli strumenti musicali, ha
maggiore pregio del belare delle pecorelle e del muggito dei buoi ».