Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Senza l'amore tutte le cose sono niente, anche le più splendide, come risuscitare i morti o convertire i popoli. (Santa Teresina di Lisieux)

CAPITOLOXLV. - NELLA FESTA DI S. MARGHERITA VERGINE


Nella festa dell'illustre Vergine, mentre Geltrude assisteva devotamente ai Vesperi, le apparve la Santa, brillante nello splendore della sua immortale beatitudine. Era adorna di un magnifico rivestimento di gloria, e stava davanti al trono della divina Maestà.

Quando s'intonò il Responsorio «Virgo veneranda in magna stans conàiantia verba contempsit judicis. Nil cogitans de rebus lubricis. Coelestis proemii spe gaudens, in tribulatione erat patiens. Nil cogitans - La Vergine degna di lode ferma e costante, disprezzò le parole del giudice. Il suo pensiero s'allontanava di ciò che è impuro. Gioiosa nella speranza della celeste ricompensa, soffriva la prova con pazienza». Una luce splendidissima irradiò dall'illibata Umanità di Gesù e investì l'anima di S. Margherita, accrescendone la verginale bellezza. Il Signore volle così rinnovare e raddoppiare in essa il merito della casta sua verginità, come fa il pittore che, con adatte vernici, fa brillare di nuove sfumature le tinte di un magnifico quadro.

Alle parole: in magna stans constantia, il Figlio di Dio, per aumentare la gloria della sua Sposa, e perfezionare il merito delle sue sofferenze, diresse nuovamente su lei una meravigliosa luce, che derivava dalla gloria incomparabile della sua amarissima Passione, facendola risplendere d'ineffabile bellezza. In seguito poi, mentre nell'inno si cantavano quelle parole « Sponsisque reddens proemio. - Che ricompensa la sua sposa», il Signore, rivolgendosi con tenerezza a S. Margherita, le disse: « O vergine mia Sposa, non ho forse aumentato a sufficienza la ricompensa dovuta ai tuoi meriti, perché mi si domandi ancora per te nuovi favori? ». E accarezzandola con amore, attirò in sè tutti gli atti di devozione che erano stati compiuti nel mondo intero da coloro che avevano degnamente celebrato la festa della Santa. Per tali atti di pietà, Egli aveva aumentato le inestimabili ricompense della fedele sua Sposa.

S. Margherita si volse poi a Geltrude e le disse: « Godi e vivi allegramente, o tu che fosti eletta dal Signore! Ricordati che per un po' di dolori sofferti in questo mondo, per qualche malattia e avversità, avrai ricompense grandi nella gloria del cielo. Per ciascun momento di patire lo Sposo e l'Amico tuo ti darà mille e mille anni di gaudio ineffabile in cielo. Le pene che talora provi nell'intimo del cuore, le fatiche che incontri nei tuoi lavori, sono una disposizione specialissima del suo amore, che vuol santificcarti, minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno, e prepararti così all'eterna beatitudine. Pensa che al momento della mia morte, cioè quando ricevetti questo peso di gloria che mi fa trasalire di giubilo, non ero venerata in tutto il mondo, come lo sono ora; ero anzi disprezzata e ritenuta creatura miserabile. Credi dunque fermamente che, al termine della vita, gusterai, in una gloria senza fine, i dolci amplessi dello Sposo immortale, in seno a quelle delizie che l'occhio non ha veduto, l'orecchio non ha udito, il cuore non ha compreso e che Dio prepara a coloro che l'amano ».