CAPITOLO XLIV. - FESTA DEI SS. APOSTOLI PIETRO E PAOLO

Nella festa dei principi degli Apostoli Pietro e Paolo, mentre a
Mattutino si cantava il Responsorio: Si diligitis me, Geltrude chiese
al Signore quali pecorelle avrebbe potuto pascere per provargli con le
opere l'amor suo. Rispose Gesù: « Nutri
per me cinque agnelli scelti e teneramente amati. Pasci il tuo cuore
con meditazioni divine, la tua bocca con parole salutari, i tuoi occhi
con sante letture, i tuoi orecchi con l'audizione di buoni consigli, le
tue mani con lavoro perseverante. Ogni volta che ti applicherai a uno
di questi esercizi mi darai grande prova di amore».
Nelle meditazioni divine, la Santa comprese doversi includere tutti i
progetti concepiti per la gloria di Dio ed il profitto personale del
prossimo. Le parole salutari e le sante letture comprendevano tutto
quanto si accoglie con merito cioè, le sofferenze, i buoni esempi, lo
sguardo al Crocifisso. Riguardo ai santi consigli, ella comprese che le
orecchie sono nutrite anche quando si riceve con pazienza un
rimprovero. Il lavoro costante delle mani, non potendosi praticare
simultaneamente con la lettura, va inteso con una certa larghezza, cioè
più come intenzione che come azione, giacchè l'amabile Salvatore
accetta come lavoro anche il semplice desiderio di leggere e persino
l'atto di tenere fra mano il libro.
Durante la S. Messa, mentre Geltrude lodava S. Pietro dei privilegi da
Dio ricevuti e soprattutto delle taumaturghe parole: Tutto ciò che
legherai in terra ecc. (Matt. XVIII, 18) l'Apostolo le apparve adorno
di abiti pontificali. Egli stese la mano e la benedisse, per consumare
in essa l'opera di salvezza che compie nelle anime in virtù delle
suddette parole. Mentre si avvicinava alla balaustra per ricevere il
Corpo di Cristo, sentiva la sua profonda indegnità. Allora i due
Apostoli si posero uno a destra, l'altro alla sua sinistra per condurla
con grande onore alla Mensa divina. Al suo arrivo il Figlio di Dio si
alzò e, recingendola affettuosamente, le disse: « Sappi, figlia mia,
che queste braccia che ti recingono ti hanno realmente guidata verso di
me; volli però servirmi del ministero de' miei Apostoli, per aumentare
la tua divozione a loro riguardo ». Geltrude si rimproverò amaramente
di avere dimenticato di onorare S. Paolo con qualche pratica
particolare e pregò Gesù stesso di supplire alla sua negligenza.
Mentre faceva il ringraziamento dopo la S. Comunione, Geltrude si vide
assisa ai fianchi del Signore, quale regina che se ne sta vicina al re.
I principi degli Apostoli piegavano il ginocchio davanti al trono, come
cavalieri che si presentano per ricevere i premi distribuiti dal
sovrano e dalla loro dama. La Santa si chiese con stupore se gli
Apostoli non avessero acquistato in terra meriti sufficienti, offrendo
così spesso il S. Sacrificio. Gesù la illuminò con questo paragone: « Quantunque sia grande onore per
una regina essere Sposa del Re, tuttavia ella gusta una gioia speciale
nel giorno delle nozze della sua figlia. Così i Santi, felici nel loro
gaudio, si rallegrano però grandemente con l'anima che riceve il S.
Sacramento ».