CAPITOLO XLII. - NELLA FESTA DI S. GIOVANNI BATTISTA

Nella festa di S, Giovanni Battista, mentre Geltrude assisteva
devotamente al Mattutino, vide S. Giovanni Battista in piedi, davanti
al trono glorioso dei Re celeste. Era. nel fiore della giovinezza,
adorno di una beltà meravigliosa e rivestito di un'immensa gloria per
la sua qualità speciale di battezzatore di Cristo, precursore, araldo
degno di mostrarlo al popolo.
Mentre Geltrude andava mirandolo, si persuase che non rassomigliava
affatto al dipinti che aveva visto col suo ritratto, nei quali era
rappresentato in età avanzata e con un povero aspetto. S. Giovanni
rispose al suo intimo pensiero dicendole che anche quel fatto, gli
procurava una gloria tutta speciale. Se la pittura lo rappresentava
vecchio, era perchè la sua anima forte e decisa, aveva strenuamente
combattuto el male, risoluta di continuare nella lotta fino all'estrema
decrepitezza, cercando sempre e in ogni cosa la massima perfezione: ed
è appunto perchè aveva coronato la sua esistenza proteso verso questo
ideale che aveva ricevuto ricompense così grandi. Geltrude gli chiese
in seguito se la giustizia e la santità dei suoi genitori avessero
accresciuto i suoi meriti. Egli rispose: « L'avere io avuto parenti giusti
che mi hanno insegnato la via della santità, accresce certo la mia
gloria, così come un trono è tanto più elevato, se è posto su colonne
artistiche; però delle loro doti umane di bellezza, di censo, di
nobiltà non ritraggo alcun profitto, se non in quanto le ho disprezzate
per pensare alle cose celesti; la gloria che ne ricevo è simile a
quella del cavaliere vittorioso, che riconosce di essere sfuggito a
molti pericoli ».
Alla S. Messa, mentre le Religiose si comunicavano, S. Giovanni
Battista le apparve di nuovo rivestito di magnifici abiti color rosa,
adorni di tanti agnelli d'oro, quante erano le persone che in quel
giorno avevano ricevuto el Corpo del Signore, per onorare la sua
nascita. Geltrude vide altresì che Giovanni pregava per tutti coloro
che avevano celebrato la sua festa, ottenendo a essi gli stessi meriti
delle fatiche fatte per convertire al Signore i popoli.