CAPITOLO XL. - LA GRAZIA DELLO SPIRITO SANTO

Nella terza feria (martedì dopo Pentecoste), Geltrude offerse al
Signore l'Ostia Santa, per supplire alla mancanza di gratitudine
riguardo alla grazia d'unione e d'intimità che aveva ricevuto a
preferenza d'altri. Ella si rammaricava di non avere rinunciato alle
cose esteriori, per non cercare e pensare che a Dio solo. La Santa
compì quell'atto con tale generosità che giunse al punto di chiedere di
portare sempre la pena dovuta alle sue negligenze, per fare il Signore
e supplire al detrimento cagionato alla sua gloria.
L'amabile Salvatore, che accetta il buon volere come l'opera, gradì
l'offerta dell'Ostia Santa, esaudendo completamente la sua domanda.
Infatti lo Spirito Santo raccolse in sè la perfezione del Cristo;
discese con essa nell'anima e, per mezzo dell'Eucaristia, si unì
inseparabilmente a quell'eletta creatura.