Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

La penitenza è la seconda tavola di salvezza dopo il naufragio del peccato. Il peccatore che, esteriormente, può anche essere splendido, sublime in alto perché superbo e ricco in basso, è però lebbroso nel suo interno, cioè nell'anima; e se vuole che la sua anima ricuperi la salute, deve accostarsi al fiume del giudizio, cioè a una confessione bagnata dalle lacrime, con la quale egli deve giudicarsi, e condannare ciò che ha fatto di male. (Sant'Antonio di Padova)

CAPITOLO XXXIX. - COME GELTRUDE RAGGIUNSE LA PIENEZZA DELLA VITA SPIRITUALE


Nella seconda feria, (lunedì di Pentecoste), al momento dell'Eevazione, ella offerse la Santa Ostia per supplire alle negligenze commesse nella vita spirituale, quando le era capitato di resistere, o di soffocare le ispirazioni dello Spirito Santo. Ella vide allora l'Ostia salutare produrre rami stupendi. Il divino Spirito li raccoglieva e formava come una siepe intorno al trono dell'adorabile Trinità. Questi rami germogliati dall'Ostia, mostravano a Geltrude che le negligenze della sua vita erano completamente riparate dalla grandezza del Sacramento. Dal trono una voce si fece udire: « Colei che rallegra lo Sposo con l'incanto di questi fiori, s'avvicini con fiducia alla camera nuziale ». Ella comprese che il Signore, a motivo dell'oblazione del Sacramento Eucaristico, si degnava di riceverla come un'anima perfetta nello stato spirituale.

Al primo Agnus Dei pregò per la Chiesa universale, perché fosse paternamente governata da Dio; al secondo chiese il sollievo per le anime del Purgatorio; al terzo pregò il Signore di voler accrescere i meriti dei Santi e degli eletti che regnano con Lui in cielo.

Alle parole dona nobis pacem, Gesù s'inchinò verso di lei con tenerezza e impresse sulle sue labbra un bacio di tale virtù, che tutti i Santi ne provarono l'efficacia, perchè penetrati da grande dolcezza, ebbero un accrescimento di gioia e di merito.

Mentre Geltrude si mosse per andare a comunicarsi, tutti i Santi si alzarono. I loro meriti, brillanti di divine chiarezze, gettavano raggi meravigliosi, come scudi scintillanti al sole; questo splendore investiva l'anima della Santa. Ella stava per ricevere l'Ostia, senza poter godere ancora la pienezza dell'unione divina; ma quando ricevette il Sacramento di vita, l'anima sua si trovò unita al Diletto, con tale gaudio che non sarebbe possibile immaginarne più grande. I ramoscelli di cui lo Spirito Santo aveva circondato il trono della SS. Trinità, incominciarono a verdeggiare ed a fiorire, come l'erba inaridita riprende freschezza sotto l'influenza d'una benefica pioggia. La sempre tranquilla Trinità ne ricevette delizie ineffabili e diffuse su tutti i Santi gioie ed allegrezze indescrivibili.