CAPITOLO XXXIX. - COME GELTRUDE RAGGIUNSE LA PIENEZZA DELLA VITA SPIRITUALE

Nella seconda feria, (lunedì di Pentecoste), al momento dell'Eevazione,
ella offerse la Santa Ostia per supplire alle negligenze commesse nella
vita spirituale, quando le era capitato di resistere, o di soffocare le
ispirazioni dello Spirito Santo. Ella vide allora l'Ostia salutare
produrre rami stupendi. Il divino Spirito li raccoglieva e formava come
una siepe intorno al trono dell'adorabile Trinità. Questi rami
germogliati dall'Ostia, mostravano a Geltrude che le negligenze della
sua vita erano completamente riparate dalla grandezza del Sacramento.
Dal trono una voce si fece udire: « Colei che rallegra lo Sposo con
l'incanto di questi fiori, s'avvicini con fiducia alla camera nuziale
». Ella comprese che il Signore, a motivo dell'oblazione del Sacramento
Eucaristico, si degnava di riceverla come un'anima perfetta nello stato
spirituale.
Al primo Agnus Dei pregò per la Chiesa universale, perché fosse
paternamente governata da Dio; al secondo chiese il sollievo per le
anime del Purgatorio; al terzo pregò il Signore di voler accrescere i
meriti dei Santi e degli eletti che regnano con Lui in cielo.
Alle parole dona nobis pacem, Gesù s'inchinò verso di lei con tenerezza
e impresse sulle sue labbra un bacio di tale virtù, che tutti i Santi
ne provarono l'efficacia, perchè penetrati da grande dolcezza, ebbero
un accrescimento di gioia e di merito.
Mentre Geltrude si mosse per andare a comunicarsi, tutti i Santi si
alzarono. I loro meriti, brillanti di divine chiarezze, gettavano raggi
meravigliosi, come scudi scintillanti al sole; questo splendore
investiva l'anima della Santa. Ella stava per ricevere l'Ostia, senza
poter godere ancora la pienezza dell'unione divina; ma quando ricevette
il Sacramento di vita, l'anima sua si trovò unita al Diletto, con tale
gaudio che non sarebbe possibile immaginarne più grande. I ramoscelli
di cui lo Spirito Santo aveva circondato il trono della SS. Trinità,
incominciarono a verdeggiare ed a fiorire, come l'erba inaridita
riprende freschezza sotto l'influenza d'una benefica pioggia. La sempre
tranquilla Trinità ne ricevette delizie ineffabili e diffuse su tutti i
Santi gioie ed allegrezze indescrivibili.