CAPITOLO XXXII. - COME GELTRUDE RICEVETTE LO SPIRITO SANTO

OTTAVA DELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE
Nell'ottava della Risurrezione, mentre si leggeva il punto del Vangelo
dove narra che il Signore accordò lo Spirito Santo agli Apostoli
soffiando su di essi, Geltrude pregò fervorosamente il Signore di
comunicarle tale Spirito pieno di dolcezza. Egli rispose: « Se desideri ricevere lo Spirito
Santo, devi come i discepoli, toccarmi il fianco e le mani
». A quelle parole ella comprese che chi brama lo Spirito Santo deve
toccare il fianco del Signore, cioè considerare con riconoscenza
l'amore del Cuore di Dio, quell'amore per, cui Egli ci ha predestinati
da tutta l'eternità a essere suoi figli ed eredi, quell'amore per cui
ci colma d'infiniti beni, malgrado la nostra indegnità ed ingratitudine.
Bisogna inoltre toccare le mani del Signore, cioè ricordare con
riconoscenza quanto Egli ha compiuto con tanto amore, per la nostra
redenzione durante i trentatrè anni della sua vita e specialmente con
la sua Passione e Morte. Quando l'uomo, a tale ricordo, si sente
infiammare «ardore, offra il suo cuore pronto a compiere la volontà di
Dio, in unione all'amore con cui il Signore ha detto: « Come il Padre
mi ha mandato. così io mando voi » (Giov. XX, 21). Egli dovrà nulla
desiderare, nè volere all'infuori del divino beneplacito, pronto a
soffrire tutto quello che Dio ordinerà. Colui che avrà queste sante
disposizioni riceverà lo Spirito Santo, con gli stessi sentimenti che
provarono i discepoli quando fu loro comunicato il soffio del Figlio di
Dio.
« Mio Signore - aggiunse la Santa - Tu mi hai benevolmente accordato
questo stesso dono parecchie volte; ora che me lo riconfermi, ottengo
qualche cosa di più? ». Egli rispose: « Colui che dopo essere stato
assunto quale diacono, è ordinato sacerdote, non perde certo la qualità
già ricevuta del diaconato, ma acquista l'onore più grande del
Sacerdozio. Così quando un dono è reiterare a un'anima, si
approfondisce in essa e serve ad aumentare la sua beatitudine
».