Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

«Carissima Chiara Lubich, per prima cosa mi presento. Sono una bambina di quasi dieci anni, mi chiamo Chiara come te, abito in un piccolo paese di nome Sassello in provincia di Savona. Io ti conosco, perché il 3 maggio sono andata coi miei genitori a Roma, al congresso delle famiglie, e in mezzo a tutta quella gente con un binocolo sono riuscita a vederti. Quest'anno ho avuto la fortuna di partecipare alla mia prima Mariapoli (incontri estivi dei Focolari, ndr). Non sono andata coi miei genitori, ma ho scelto di andare con le gen 3 in un bel santuario chiamato la Madonna del Pozzo. Quando la mamma mi ha lasciata era un po' preoccupata e mi ha detto: "Chiara, adesso sei sola, cerca di comportarti bene". Ma io le ho risposto: "Mamma, non sono sola, c'è Gesù". Le bambine che ho incontrato erano buone, gentili, diverse da quelle di scuola, e insieme abbiamo cercato di vivere per Gesù. Ho fatto anche una piccola esperienza, prestando le mie scarpe a una bambina che doveva andare sul palco a raccontare anche lei la sua esperienza alla Mariapoli degli adulti. Ti abbraccio forte forte, Chiara». (Beata Chiara "Luce" Badano)

CAPITOLO XXXI. - QUANDO TORNA UTILE CONFIDARE LE NOSTRE AZIONI A DIO


Nella quinta feria, giovedì dopo Pasqua, mentre si leggeva che S. Maria Maddalena, guardando nel sepolcro vide due Angeli, Geltrude disse: « Ov'è, o mio Gesù, il monumento nel quale devo guardare per essere consolata?». Allora Egli le mostrò la Piaga del Costato; la Santa si chinò per guardarvi dentro, ma invece di vedere due Angeli, sentì due parole; la prima: « Tu non potrai mai essere da me separata ». La seconda: « Tutte le tue azioni mi sono immensamente gradite ». Geltrude fu assai meravigliata di tale affermazione, perchè credeva i suoi atti biasimevoli, deturpati da segreti difetti che talora vi scopriva, quando attentamente si esaminava. Come mai dunque potevano le sue opere piacere a quella luminosissima divina scienza, che scorge mille ombre anche là, dove l'occhio umano ne scopre appena una sola? L'amabile Maestro aggiunse: « Se tu avessi il potere di migliorare gli oggetti che hai e di renderli più belli agli occhi altrui, lo faresti con premura; orbene io tengo fra mano le azioni che tu hai l'abitudine di affidarmi e siccome, nella. mia potenza ed inesauribile sapienza, posso tutto ciò che voglio, così il mio infinito amore si delizia di perfezionare tutte le tue azioni, perchè tornino gradite al mio sguardo e a quello della Corte celeste.