CAPITOLO XXI. - IL BANCHETTO DEL SIGNORE

III. Domenica di Quaresima (Laetare ).
Geltrude nella domenica Laetare, chiese al Signore ciò che avrebbe
potuto offrirgli durante quella settimana. Egli rispose: « Conducimi tutti quelli che, nella
precedente settimana, haì rivestito de' miei meriti, perchè voglio
invitarli a mensa ». Chiese la Santa: « Come potrò io a Te
condurli?
Oh, se potessi presentarti tutte quelle anime nelle quali prendi le tue
delizie, percorrerei volentieri, da questo momento fino al giorno del
giudizio, a piedi nudi, il mondo intero e prendendo nelle braccia tutti
coloro che non ti conoscono, te li porterei, o dolcezza dell'anima mia,
perchè ti rallegrino; obbligati, per così dire, ad amarti essi
sodisferebbero in parte si desideri della tua tenerezza infinita.
Vorrei ancora, se fosse possibile, suddividere il mio cuore in tante
parti quanti uomini esistono, per dare a ciascuno di essi la buona
volontà di servirti, secondo il supremo desiderio del tuo divin Cuore
». Rispose Gesù: « La
buona volontà che manifesti mi è gradita e supplisce a tutto
». Ella comprese che l'intera Chiesa era condotta verso Dio, nello
splendore dei più ricchi ornamenti. Le disse il Signore: « Tu stessa oggi servirai questa
moltitudine ».
Ispirata dal divin Paracleto, ella si prostrò davanti a Gesù e baciò la
Piaga del suo piede sinistro, per espiare i peccati commessi in tutta
la Chiesa con pensieri, desideri e volontà perverse; supplicò poi il
Signore di rendere efficace tale sodisfazione, unendola alla preziosa
offerta dei suoi meriti, coi quali cancellò tutti i peccati del mondo.
Geltrude ricevette l'effetto di tale preghiera, sotto la forma di un
pane che presentò immediatamente al Signore, in segno di riconoscenza.
Gesù lo ricevette con bontà e, levando gli occhi, ringraziò Dio Padre,
lo benedisse, poi lo restituì alla Santa, perché lo distribuisse a
tutta la Chiesa. In seguito Geltrude baciò la Piaga del piede destro
per supplire a quanto nella Chiesa si era omesso in fatto di santi
pensieri di ardenti desideri, di buona volontà, e pregò il Salvatore di
offrire Lui stesso quel degno compenso, che aveva saldato il debito del
genere umano. Indi Geltrude baciò la Piaga della mano sinistra, per
riparare i peccati commessi nel mondo, in parole ed opere, supplicando
ancora il Redentore di offrire le sante espiazioni con le quali aveva
cancellato ogni nostra colpa. Baciò poi la Piaga della mano destra per
supplire alle negligenze che i figli della Chiesa avevano contratto con
l'omissione di parole e di opere buone, pregando Gesù di
controbilanciare tali imperfezioni coi dono della sua perfezione
infinita. Per tale omaggio reso a ciascuna delle SS. Piaghe, ella
riceveva un pane che poi, come sopra dicemmo, offriva al Signore, il
Quale benedettolo, glielo restituiva perchè lo distribuisse alla S.
Chiesa.
Da ultimo ella si avvicinò all'amorosa Piaga del Costato di Cristo e,
baciandola con tutta la tenerezza dei cuore, chiese al Signore di dare
alla Chiesa, oltre la degna riparazione dei peccati e la completa
riparazione delle negligenze, i meriti della sua santa vita, meriti che
lo fanno risplendere di una meravigliosa gloria a destra del Padre, e
che devono assicurare a questa Sposa carissima, il colmo dell'eterno
gaudio.
La divina bontà si degnò di esaudirla ancora, ed ella poté distribuire
tale beneficio sotto la forma di un quinto pane: pareva imitare i
grandi dei mondo, i quali, dopo di aver saziato i loro ospiti in un
grande banchetto, loro servivano dolci, frutta ed altre leccornie per
ricreare il gusto e stuzzicare l'appetito.
Geltrude disse poi a Nostro Signore: « Cosa mi darai oggi da
distribuire alla Chiesa, per i pesci di cui si parla nel S. Vangelo? »,
Rispose Gesù: « Ti dono
il santissimo esercizio delle mie membra immacolate, per comunicarlo a
coloro che hanno trascurato di servirmi con tutte le loro forze ed i
loro sensi. Ti dono anche l'esercizio della mia nobilissima anima per
tutti coloro che non mi hanno lodato, amato, ringraziato con tutto il
vigore e l'energia dell'anima »,
Abbiamo notato più sopra che il Signore, accettando il pane,
ringraziava il Padre. Geltrude ricevette la spiegazione di quest'atto,
e seppe che, se alcuno compie, per la gloria del Padre, un'opera buona,
fosse pure anche solo un Pater, un'Ave, o un salmo recitati per sè o
per altri, il Figlio di Dio accetta quell'offerta come un frutto della
sua perfetta Umanità, ringrazia Dio Padre, benedice tale frutto, lo
moltiplica e lo distribuisce a tutta la Chiesa, per l'eterna salute
degli uomini.
Si può dunque, durante questa settimana, recitare cinque Pater, In
onore delle dolci Piaghe del Salvatore e, dopo di averle devotamente
baciate, pregare, come più sopra si disse, per espiare le colpe dei
membri della S. Chiesa e supplire alle negligenze universali. Dopo
d'avere compiuto un tale atto, si potrà sperare di ottenere una grazia
analoga dalla misericordia di Dio.