Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

La croce è un dono che il buon Dio fa ai suoi amici. (Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney))

CAPITOLO X. - S. GREGORIO PAPA


Nella solenne festività di S. Gregorio Papa, Geltrude si applicò, durante la S. Messa, a rendergli gli omaggi della sua venerazione. Il degno Pontefice le apparve raggiante di gioria incomparabile: pareva riunire in sè tutti i meriti degli altri Santi e sorpassarli vittoriosamente. Era simile ai Patriarchi per le cure diligenti e per la paterna previdenza di cui circondava la Chiesa. Era paragonabile ai profeti, perchè, con scritti salutari, aveva insegnato alle anime il modo di resistere alle seduzioni del demonio. Uguagliava gli apostoli per la fedeltà generosa al Signore, sia nella prova dolorosa, come nella gioia, e aveva una gloria speciale per il seme della divina parola gettata a larga mano nei cuori. Assomigliava ai martiri e ai confessori per lo spirito di penitenza, di pietà e per la perfezione delle sue virtù. La sua illibata castità lo rendeva simile ai vergini, avendo sempre nei pensieri, parole ed opere custodito l'integrità del corpo e deil'anima, ed insegnato a molti questa preziosa disciplina interiore.

Gesù disse poi alla sua Sposa: « Considera, figlia mia, come questo passaggio dei salmi, convenga al mio eletto: «Quod secundum multitudinem dolorum in corde hominis, eonsolationes divincae laetifieent animam fidelem - Le divine consolazioni rallegrano l'anima fedele, in proporzione della moltitudine dei dolori sofferti dall'uomo» (Sal. XCIII, 19), perchè per ogni atto, per ogni pensiero penoso, gode ora ineffabili delizie. Nel giorno della sua morte tutto era spasimo e dolore, perchè il suo corpo attraversava le angosce supreme; la Chiesa stessa era inconsolabile, pensando di perder un tale padre; ora però tutto è cambiato, ed ogni volta che il ciclo liturgico riconduce questo anniversario, viene celebrato da tutti con gaudio immenso, come un giorno di letizia e di solennità ».

Geltrude chiese: « Quale ricompensa ha ricevuto per aver arricchito ed illuminato la Chiesa con tanti scritti salutari? ». Rispose il Signore: « La mia Divinità si compiace singolarmente in ciascuno di questi scritti, e tutti i sensi della mia Umanità vi gustano soavi delizie. Egli stesso partecipa a tali gioie ineffabili. Ogni volta che nella Chiesa si legge un passaggio dei suoi scritti, oppure un'anima è commossa dalle sue esortazioni, ed eccitata a un più fervido amore, Egli riceve, davanti a tutta la Corte celeste, la stessa gloria di un soldato che venisse decorato dal Re, o che si sedesse alla sua mensa per gustare il medesimo banchetto ». Aggiunse poi l'amabile Salvatore: « I due Santi Agostino e Bernardo, che tu prediligi, godono la stessa prerogativa, e anche gli altri dottori vi partecipano secondo l'importanza, l'utilità, il pregio della loro dottrina ».

Quando si cantò il Responsorio XII: « O Pastor Apostolice, Gregori Sanctissime, tuo poste precamine incrementum Ecclestae. Tuo rigatae dogmate ac defensatae opere. Memor esto Congregationis Catholicae et destra Dei plantatae vigne. O Pastor. - O Pastore Apostolico, Gregorio Santissimo, domanda per la tua preghiera l'accrescimento della Chiesa irrorata dalla tua dottrina e difesa dalle tue fatiche. Ricordati della Chiesa cattolica, della vigna piantata dalla destra di Dio », S. Gregorio parve levarsi, piegare le ginocchia, inalzare le mani e pregare devotamente per la Chiesa. Il Signore, con dolce accondiscendenza, gli aperse il suo divin Cuore, perchè vi attingesse a piene mani quanto era necessario per la Chiesa e potesse poi distribuire con larghezza tali tesori. Mentre il Santo toglieva da quella celeste sorgente grazie elettissime, il Signore parve cingerlo di una fascia di splendido oro. Tale gesto voleva significare che la divina giustizia tratteneva, per così dire, le consolazioni sospese a mezz'aria, perchè non scendessero sui cuori indegni ed ingrati. Colui che voleva riceverle doveva meritarle, inalzandosi con stinto ardore di desiderio.