Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Gli eremiti fioriscono nel deserto, lontani dalla umana convivenza; in un giardino chiuso fioriscono i claustrali, anch'essi fuori dal contatto col mondo. Molto più degno è fiorire in mezzo al mondo, dove più facilmente la grazia del fiore può perire. (Sant'Antonio di Padova)

CAPITOLO III. - NASCITA DOLCISSIMA DI NOSTRO SIGNORE


A Mattutino, mentre Geltrude si sforzava di praticare gli insegnamenti della notte precedente, il Signore Gesù volle ricompensare la sua fedeltà e l'attrasse nel suo Cuore con tale potenza che lo scorrere dolcissimo di Dio nell'anima, ed il riflusso di gratitudine dell'anima in Dio, le fece godere, durante la Salmodia, ineffabile soavità. Mentre gustava tali delizie, vide il Re dei re assiso sul trono della sua Maestà e le Religiose disposte ripettosamente intorno a Lui, celebrare divotamente le divine lodi con la recita del Mattutino.

Ella si ricordò allora di parecchie persone che si erano raccomandate alle sue preghiere e, con umile cuore, disse a Gesù: « Ti pare conveniente, dolcissimo Maestro, che io, così indegna, preghi per queste Religiose che celebrano le tue lodi con tanto zelo e divozione, mentre, per le mie infermità sono impotente ad imitarle?». Rispose il Signore: « Tu puoi bene pregare per loro, perchè ti ho eletta fra tutte e ti ho posta nel seno della mia bontà paterna, affinchè mi domandi ed ottenga tutto ciò che vuoi». E Geltrude: « Signore, se brami che preghi per esse, degnati di fissarmi un momento ove possa farlo fedelmente, procurando la tua gloria e il loro vantaggio, senza che io stessa mi privi del celeste banchetto di cui in questo momento, mi fai partecipe ».

Rispose Gesù: « Raccomanda ciascuna di queste anime a quella scienza divina ed a quell'amore che mi hanno fatto uscire dal seno del Padre e discendere sulla terra per salvare gli uomini». Ella obbedì, e pregò per esse, pronunciando semplicemente il loro nome. Il Signore, cedendo al dolce moto della sua tenerezza, soccorse quelle anime a una ad una, secondo i loro bisogni particolari.

La Vergine apparve anch'Essa nella gloria dei cieli, assisa onorevolmente a fianco del Figlio. Durante il Responsorio Descendit de coelis « Discese dal cielo », il Signore parve ricordarsi di quell'ineffabile accondiscendenza che l'aveva tolto dal seno del Padre e fatto discendere in quello della Vergine purissima, per abitare questa misera terra d'esilio. Sentendosi come struggere d'amore, rivolse alla Madre sua uno sguardo sorridente, pieno di tale tenerezza ch'Ella ne fu commossa fino nell'intimo del cuore. Egli depose sulle caste sue labbra un bacio divino, per rinnovare con doppio rinforzo, le gioie che la Vergine incomparabile aveva attinte sulla terra, nella sua Santissima Umanità.

Geltrude scorse poi la Persona immacolata della gloriosa Madre di Dio trasparente come puro cristallo, attraverso il quale il casto suo seno, penetrato e riempito della Divinità, brillava come oro, rivestito da un fine tessuto di tela di vari colori. Le parve che il Bambinello, Figlio unico del Padre, trovasse le sue delizie, attingendo avidamente la vita dal seno verginale di Maria; tale vista le fece capire che, se l'Umanità di Cristo fu nutrita dal latte verginale, la sua Divinità fu rallegrata dallo squisito banchetto che Gli offerse il Cuore più innocente e tenero che gìammai sia esistito.

Al Responsorio XII, Verbum caro jactum est, le Religiose s'inchinarono profondamente e Geltrude sentì dalle labbra di Nostro Signore queste parole: « Ogni volta che, pronunciando questo versetto, una persona s'inchina con riconoscenza, ringraziandomi d'essermi degnato d'incarnarmi per amor suo, io, invitato dalla mia bontà, m'inchinerò a mia volta verso di lei e con tutto l'amore del Cuore offrirò a Dio Padre il frutto raddoppiato, per così dire, della mia beata Umanità, per aumentare la gioia eterna di quell'anima ».

Alle parole: et veritatis, che concludono quel Responsorio, la Vergine Maria si avanzò, mirabilmente adorna della duplice gloria della Verginità e della Maternità. Ella s'appressò alla Suora del coro di destra, la circondò col braocio, e, serrandola amorosamente a sé, le depose nell'anima il suo nobile Bambinello, grazioso sopra tutti i figli degli uomini. Poi fece il giro di tutto il coro e con un soavissimo abbraccio, depose nell'anima di ciascuna l'amabile e tenero Pargoletto. Tutte lo tenevano spiritualmente con le braccia dell'anima, ma alcune gli sostenevano la testina con grande precauzione, come se fosse adagiato su morbido cuscino. Altre, meno sollecite a sostenere il capo del Bambinello, lo lasciavano cadere in modo assai incomodo. Geltrude comprese che le Religiose perfettamente abbandonate alla Volontà di Dio, posavano la testina del loro amatissimo Gesù su di un soffice cuscino; quelle invece la cui volontà conservava rigide riserve e compromessi imperfetti, lo lasciavano cadere in maniera assai dolorosa.

O tu che leggi, togli dall'anima e dalla coscienza ogni ostacolo, contraddizione, puntiglio; con piena, intera volontà offriti a Dio per accontentarlo in tutto, giacchè Egli desidera solo la tua perfezione. Possa tu non mai turbare, neppure per un solo istante, il riposo di quel dolce Bambinello che si è degnato d'inchinarsi verso di te e trovare le sue delizie nell'anima tua.

Alla S. Messa Dominus dixit, il Signore colmò l'anima di Geltrude di incomparabile dolcezza, a proposito delle parole liturgiche, da essa meditate. Al Gloria in excelsis, quando si giunse a quella frase « primogenitus Mariae Filius » (queste parole facevano parte di quei versetti che s'intercalavano ai canti liturgici), ella riflettè che il Salvatore sarebbe stato chiamato più propriamente « unigenitus - figlio unico », che « primogenitus - primo nato » perchè la Vergine Immacolata non ebbe che quel Figlio unico, concepito per opera dello Spirito Santo.

L'amabile Vergine, guardandola con infinita tenerezza, le disse: « Il mio dolcissimo Gesù non è « unigenitus - Figlio unico » ma « primogenitus », perché l'ho concepito per primo nel mio seno; dopo di Lui, o meglio, per suo mezzo, io vi ho tutti concepiti, raccogliendovi nelle viscere del mio materno amore, affinchè foste fratelli di Gesù e fîgli miei».

All'Offertorio Geltrude comprese che le Monache offrivano al Signore le preghiere recitate durante l'Avvento; qualcuna deponeva la sua offerta nel Cuore stesso del Bambino Gesù, che si era stabilito nell'anima sua. La Beata Vergine. mentre passava a visitarle a una ad una, si occupava dei loro bisogni particolari e preparava il seno e le mani del suo amatissimo Figlio, perchè ricevesse più comodamente i loro doni.

Altre Religiose s'avanzavano verso l'altare, in mezzo al coro, e là offrivano le loro preghiere alla Vergine, che teneva fra le braccia il Bambinelio. Ma siccome Egli non era posto dalla parte più comoda per riceverle, pareva che non potesse sostenersi a causa della sua debolezza infantile. Geltrude comprese che le Religiose che deponevano la loro offerta nel Cuore di Gesù erano quelle che amorosamente lo contemplavano nato spiritualmente nel loro cuore, e la Vergine le aiutava a presentarGli i loro omaggi, godendo del loro amore e dei loro progressi. Le Religiose invece che si limitavano ad adorare Nostro Signore a Betlemme, ove la S. Chiesa ce lo mostra, erano quelle che, procedendo in mezzo al coro, rimettevano i loro doni alla Madonna.

Geltrude s'avvicinò al Re di gloria e Gli offerse le preghiere recitate da parecchie persone, prima della solennità natalizia, con la buona volontà di altre che avrebbero pure desiderato presentare tale tributo d'amore, se lavori urgenti non avessero occupato il loro tempo. La santa vide che le preghiere recitate divotamente erano disposte come perle preziose sul tavolo, del quale più sopra abbiamo parlato. La buona volontà di coloro che, non avendo potuto offrire le loro preghiere, ne provavano un senso di rammarico e di umiliazione, tale buona volontà, dico, trovava posto nella magnifica collana che il Signore portava al collo; quelle anime fortunate ottenevano così facile accesso al divin Cuore, come chi tiene le chiavi d'un forziere può aprirlo e togliervi quanto gli aggrada.