PREFAZIONE DI LANSPERGIO

Questo quarto libro contiene parecchie salutari rivelazioni, che
possono istruire il lettore e formarlo alla perfezione cristiana. Vi si
impara soprattutto, come e con quali esercizi dobbiamo onorare Gesù
Cristo e i Santi, specialmente nelle feste che la S. Chiesa ha
stabilito in loro onore; vediamo inoltre come sia facile ottenere
grazie per noi e per altri, dal dolcissimo Mediatore, Gesù benedetto,
il Quale supplisce abbondantemente a quello che ci manca, arricchendo
la nostra indigenza con i tesori della sua vita e della sua Passione.
L'anima devota potrà poi servirsi di questi esercizi a bene suo ed
altrui, non solo nelle feste loro assegnate, ma sempre. In questo libro
si vede pure come Dio gradisca l'omaggio del nostro culto e le
cerimonie della S. Chiesa. Nelle pagine seguenti abbondano paragoni ed
immagini, perchè Geltrude, nonostante la pienezza di luce che le
colmava l'anima, non ha saputo tradurre in altro modo e facilitare la
comprensione alla nostra intelligenza delle utilissime nozioni
spirituali che ella medesima aveva colto attraverso tali simboli; (gli
stessi autori ispirati dalla S. Scrittura non hanno agito
diversamente). Ciò che Geltrude ha. compreso nelle sue estasi, senza
forma e senza immagini, l'ha tradotto a stento, nel povero alfabeto
umano.
Infine da questo libro, come dai precedenti, esala il profumo di quella
divina dolcezza con cui il Salvatore ama teneramente i suoi eletti, li
guida con sapienza, li richiama se si allontanano, li stringe al Cuore
quando ritornano, mostrando che i tesori della divina Provvidenza sono
sempre aperti e che il Cuore del migliore degli Amici supplisce con i
suoi meriti all'umana indigenza.
PROLOGO
Siccome nei giorni delle più grandi solennità bisogna applicarsi maggiormente alla divozione, se i lettori in tali circostanze, desidereranno rianimare il fervore, troveranno in questo libro, in ordine cronologico, quanto potrà loro essere utile, sempre guidati da Geltrude, la quale era favorita dal Signore, in tali occasioni, da consolazioni spirituali altissime, quasi per supplire alla debolezza della sua salute che le impediva di seguire le austere costumanze del suo Ordine.