Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Giuseppe e Maria sono figura della speranza e del timore, che sono come i "genitori" del giusto. La speranza è l'attesa dei beni futuri, che genera un sentimento di umiltà  e una pronta disponibilità  di servizio. La speranza è detta in latino spes, quasi pes, piede, passo di avanzamento: ecco l'aumento, l'accrescimento. Al contrario si dice disperazione, quando non c'è nessuna possibilità  di andare avanti, poiché quando uno ama il peccato non spera certo nella gloria futura. E perché la speranza non degeneri in presunzione, dev'essere unita al timore, che è principio della saggezza (Sal 110,10; Eccli 1,16), al cui possesso nessuno può giungere se prima non ha assaporato l'amarezza del timore. Per questo è detto nell'Esodo che i figli d'Israele, prima di arrivare alla dolcezza della manna, trovarono l'amarezza dell'acqua di Mara (cf. Es 15,23). Bevendo una medicina amara si arriva alla gioia della guarigione. (Sant'Antonio di Padova)

CAPITOLO XC. - NON BISOGNA PREFERIRE L'ATTIVITA' ESTERIORE ALLA VITA INTERIORE


Un giorno Geltrude pregava per una persona annoiata da varie preoccupazioni esterne, che per altro dipendevano dalla sua volontà. Le disse Gesù: « Tali pene la purificano dalle macchie che ha contratte, abbandonandosi troppo agli affari esterni, preferendo i vantaggi umani al profitto spirituale ». Rispose Geltrude: « Poiché non ci è dato vivere senza l'uso dei beni esterni, come mai questa persona può avere peccato, avendo ella una carica importante a cui soddisfare? ».

Le rispose Gesù: « Per una nobile donzella è un onore indossare un mantello foderato di pelliccia tigrata; ma se ella volesse mettere l'indumento in modo da lasciare al di fuori la pelliccia, quell'ornamento onorevole diventerebbe motivo di confusione. La madre sua, non potendo sopportare quel vestire ridicolo, le getterebbe almeno sulle spalle un indumento, per nascondere in qualche modo quella bizzarria che la farebbe sembrare insensata. Ed io che amo teneramente questa persona che mi è figlia, dissimulo i suoi difetti, coprendoli con quelle noie che risultano dalle sue occupazioni, senza per altro che vi sia vero colpa. Di più la rivesto di pazienza, come di un ornamento privilegiato, avendo raccomandato nel Vangelo di cercare prima di tutto il regno di Dio (Luc. XVI, 31) cioè il progresso spirituale. Quanto alle cose esterne, non ho neppure detto di cercarle in secondo luogo, ma ho promesso di darle in sopra più ».

I religiosi che bramano essere amici di Dio, devono pesare attentamente la verità di queste parole.