Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Se soffri con rassegnazione al suo volere tu non l'offendi ma lo ami. E il tuo cuore avrà  grande conforto se pensi che nell'ora del dolore Gesù stesso soffre in te e per te. Egli non ti ha abbandonato quando fuggivi da lui; perché dovrebbe abbandonarti ora che nel martirio dell'anima tua gli dai prove d'amore? (San Pio da Pietrelcina)

CAPITOLO LXXXVI. - OFFERTA A DIO DEI DOLORI E DELLE PERDITE DI PERSONE CARE


Geltrude stava supplicando il Signore per una persona desolatissima d'aver perduto un'amica prediletta. Le disse Gesù: « Vi hanno tristezze più amare delle altre; quelle per esempio che si risentono quando si riceve la notizia della morte di una persona amata, presso la quale si riceveva, non solo le consolazioni dell'amicizia, ma anche il buon consiglio per il progresso spirituale. Ebbene, se in tale frangente, l'anima si rassegna alla mia Volontà, dicendo: «Accetto il divin beneplacito e, se mi fosse data la scelta fra il compimento della Volontà di Dio e l'effettuazione del mio desiderio contrario, sceglierei che la Volontà di Dio si compisse. Se un cuore afflitto si facesse violenza ed accettasse il mio Volere per la durata di un'ora potrebbe andar sicuro che conserverei sempre a quest'atto generoso la primiera sua perfezione e che, lungi dall'offendermi per le impressioni di abbattimento che ne potessero seguire, le farei tutte convergere alla sua salvezza eterna ed alla sua temporale consolazione. Quando quest'anima rifletterà desolatamente ai vantaggi che ha perduti con la morte della persona diletta e al vuoto della sua assenza, io conterò tutti questi pensieri ed altri consìmili derivanti dall'umana fragilità, impegnandomi a compensarli con gioie e con meriti. La mia bontà mi obbliga ad agire così. Come l'orefice che prepara in un metallo prezioso il posto per diverse perle, prende l'impegno di trovarle e d'incastonarvele, così la mia bontà non lascia incomplete le opere sue. La mia divina consolazione è qui paragonata alle gemme preziose, perché si suole attribuire a tali perle proprietà speciali. Infatti quella consolazione celeste, comprata dall'uomo a prezzo di dolori, possiede tale virtù da supplire a ogni perdita, con sovrabbondanza di conforti nel tempo e nelle eternità ».