CAPITOLO LXXIX. - VANTAGGI DELLO ZELO

Geltrude pregava per una persona che era alquanto contristata per
timore di aver offeso Dio, correggendo con asprezza certe negligenze di
Regola, che avrebbero potuto essere dannose per l'osservanza comune.
Ella ricevette dal migliore dei Maestri questa dilucidazione: « Se
qualcuno desidera che il suo zelo sia a me gradito sacrificio di lode e
procuri grande merito per l'anima sua, dovrà soprattutto applicarsi a
tre cose:
« 1) Mostrare sempre volto amabile alla persona che corregge, (cosa del
resto dovuta anche solo alla buona educazione) e, pur esigendo ciò che
è bene, dovrà usare parole dolci e tratto caritatevole.
« 2) Avere somma cura di non propagare i difetti, se non per grave
necessità, e in questo caso, manifestarli solo a persone prudenti ».
« 3) Non tacere mai per rispetto umano, ma, cercare in tutta carità
l'occasione di distruggere il male, avendo di mira la gloria di Dio ed
il bene delle anime.
« Facendo così l'anima sarà ricompensata, non in ragione del successo
ottenuto, ma in proporzione del sacrificio fatto. Se i suoi sforzi non
saranno coronati da risultato consolante, la colpa sarà di coloro che
non hanno corrisposto al buon consiglio, osando resistere alla
caritativa opera fraterna ».
In una certa occasione Geltrude pregava per le due persone che
disputavano fra loro, una per difendere la giustizia, l'altra per
mantenere la carità.
Il Signore le disse: « Quando
un buon padre vede i suoi cari figliolini divertirsi davanti a lui,
esercitandosi a lottare fra di loro, sorride compiaciuto, anche se
talvolta si accapigliano: - se però s'accorge che uno dei combattenti
colpisce sul serio il fratello, allora interviene e castiga il
colpevole. Cosi faccio io, che sono il Padre delle misericordie, quando
vedo i miei figli discutere e accalorarsi fra loro, quantunque
preferirei che fossero sempre in pace. Se però alcuno tratta duramente
l'avversario, non potrà evitare la correzione che la verga della mia
giustizia paterna gl'infliggerà ».