Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

"Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo!" Il tuo martirio quotidiano consiste nel distacco dal peccato. Butta via i tuoi idoli di potere, di denaro, di prestigio e volgi lo sguardo a Cristo, Agnello di Dio immolato per te. Non finisce mai il tuo cammino di purificazione, che scava sempre di più nel profondo per raggiungere la radice del tuo egoismo e dell'orgoglio. Solo amando Dio fino in fondo riuscirai a liberarti dai tuoi idoli, dalle cattive abitudini e dalle tue catene. Prima di morire, San Francesco chiese dal Signore due grazie. La prima: di sentire nell'anima e nel corpo - per quanto possibile - quel dolore atroce che Lui, Agnello innocente, provo' sulla Croce; la seconda: sentire nel cuore quel Suo straordinario amore per noi peccatori. Intorno a te c'è molto dolore. Vuoi sapere perché soffre l'innocente? Guarda la Croce con amore, guarda quell'Agnello immolato e capirai. (Don Nikola Vucic)

CAPITOLO LXXI. - CONFESSIONE DEI DIVINI BENEFICI


Geltrude, piena di compassione, pregava un giorno per una persona che aveva proferito parole impazienti, e che si era azzardata di chiedere al Signore perchè le mandasse sofferenze superiori alle sue forze!

Il Signore le disse: «Chiedile quali pene le occorrono, perchè per guadagnarsi il cielo, non può farne a meno; quando poi le avrà, dille di sopportarle pazientemente». Questi accenti della voce di Gesù fecero comprendere a Geltrude, essere molto pericoloso desiderare altre prove da quelle che Dio ha preparate per noi. L'anima, al contrario, deve accogliere con fiducia grande le sofferenze che l'amore di Dio crede conveniente mandarle, sempre misurate dal suo amore infinito.

Ad un tratto Gesù, mutando aria ed aspetto, le disse con immensa tenerezza: « E tu che pensi della tua sorte? Ti ho forse addossato croci troppo pesanti? I patimenti che ti mando ti sembrano scelti male a proposito? ». « Oh no! - rispose Geltrude - ma confesso e confesserò per tutta la vita che Tu hai disposto meravigliosamente ogni cosa per il bene della mia anima e del mio corpo, sanità e malattia, gioie e dolori. L'hai fatto così bene che nessuna sapienza umana, dal principio alla fine dei secoli, avrebbe potuto uguagliarti, o Dio dolcissimo, che tutto operi con ineffabile soavità! ». Allora il Figlio di Dio la guidò verso il Padre, affinchè rendesse omaggio alla sua Provvidenza e Geltrude disse: « Ti ringrazio, Padre santo, che con tutte le forze dell'anima mia, per mezzo del divin Mediatore che siede alla tua destra, dei magnifici doni che mi hai prodigato con tanta generosità; riconosco altamente che nessuna potenza, se non la tua, che dà la vita a tutte le creature, avrebbe potuto arricchirmi di questi favori».

In seguito Gesù la condusse dallo Spirito Santo perché rendesse omaggio anche alla sua bontà. La Santa disse: « Ti ringrazio, o adorabile Spirito Santo, dolce Paracleto, mediante Colui che, con la tua cooperazione si è incarnato nel seno della Vergine, perchè, malgrado la mia indegnità, mi hai prevenuto con le benedizioni gratuite della tua dolcezza, come nessun'altra bontà avrebbe potuto fare, se non la tua, dove si celano, da dove procedono e da cui si ricevono tutti i beni ».

Il Figlio di Dio allora, dandole prove di speciale tenerezza, le disse: « Ora che hai fatto questo solenne omaggio alle Persone divine, ti prendo a preferenza di ogni altra creatura, sotto la mia speciale custodia e la farò in modo superiore a quello che dovrei per diritto di creazione, di redenzione e anche di predilezione ».

Da ciò ella dedusse che il Signore prenderebbe in modo speciale, sotto la sua protezione l'anima che, lodando la divina bontà, si confida con completo abbandono alla sua Provvidenza, così come un Priore monastico si sente in obbligo di provvedere ai bisogni di colui che ha tutto rinunciato nelle sue mani per la religiosa Professione.