CAPITOLO LVI. - SANTA INDIFFERENZA DI GELTRUDE

Una notte, mentre Geltrude prodigava al Signore le sue tenerezze, Gli
chiese: « Come mai da molto: tempo i miei malori più non mi preoccupano
e mi riesce indifferente di guarire, o di restarmene inferma, di vivere
o di morire? ». Rispose Gesù: « Quando
lo sposo conduce in un giardino la sposa per cogliervi delle rose ed
intrecciarne una ghirlanda, la sposa, rapita dalla conversazione dello
sposo, non pensa neppure di chiedergli quali rose preferisce. Giunti
poi che siano nel giardino, ella prende indistintamente e con gioia,
dalla mano del suo diletto, le rose che egli le presenta per comporne
un vago serto. Tale è la condotta dell'anima fedele che si è
abbandonata al mio beneplacito. La mia volontà è per lei un giardino
ricco di rose; col medesimo sembiante ella accoglie, la malattia, o la
morte, perché ha piena confidenza nella mia paterna bontà ».