Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Per nascere bastano nove mesi, ma per diventare un vero cristiano non è sufficiente a volte neppure un'intera vita. Dal giorno del Battesimo siamo immersi nella vita divina, che non è altro che la vita quotidiana vissuta con lo stile di Cristo. Prima di dire "io sono un cristiano" ci vuole un'intera esistenza e una lunga esperienza di fallimenti, di cadute e ricadute, di tentativi di volare, di sogni e passioni. Ci vuole, passo dopo passo, la fedeltà  a Cristo sofferente e morto per te. "Cristiani non si nasce ma si diventa" diceva già  Tertulliano. E il cammino quaresimale arriva a proposito a ricordarcelo. (Don Nikola Vucic)

CAPITOLO LV. - PROVE D'AMORE



Geltrude si era riavuta da diverse malattie; dopo la settima recidiva, una notte si occupava del Signore, il Quale si degnò chinarsi sul suo giaciglio e dirle con tenerezza infinita: « O figlia mia, fammi annunciare il dolce messaggio che langui d'amore per me». «Mio diletto - rispose la Santa - come oserei dire io, indegnissima, che languo d'amore per Te?» Ed il Signore «Ricordati che colui che si offre volentieri a soffrire per amor mio, può glorificarsi e proclamare che langue d'amore per me, purchè durante la prova si mantenga paziente e diriga verso di me lo sguardo dell'anima sua».

Ella aggiunse: « Amatissimo Signore, quale gloria ti procurerebbe tale messaggio? » Egli rispose: « Questo messaggio fa le delizie della mia Divinità e onora la mia Umanità; è una gioia per il mio sguardo, una lode gradita per il mio orecchio ». E aggiunse: « Colui che mi recherà questo messaggio riceverà consolazioni grandi, e la tenerezza commossa del mio Cuore mi porterà a guarire coloro che desiderano la grazia del perdono; a predicare agli schiavi, cioè ad annunciare la misericordia ai peccatori; infine a liberare i prigionieri, cioè le anime del purgatorio».

« O Padre delle misericordie - aggiunse ella ancora - ti degnerai, dopo questa crisi, di rendermi la salute? » « La mia patema provvidenza, - rispose Gesù - te lo lascia ignorare. Se ti avessi annunciato fin da principio che dovevi subire sette malattie di seguito, la tua pazienza non avrebbe potuto sopportare il peso; se poi ti dicessi ora che questa malattia è l'ultima, o che presto sarà finita, questa assicurazione diminuirebbe molto il merito de' tuoi petimenti. Perciò la mia provvidenza paterna, congiunta alla mia infinita sapienza, ti hanno lasciato ignorare luna e l'altra cosa per il tuo maggior bene, e per obbligarti a rivolgerti a me con tutto il cuore. Lasciami disporre tutto a mio piacimento; veglio su di te con fedeltà, conosco la debolezza della tua virtù; misurerò la prova a seconda delle tue forze. In grazia di queste industrie del mio amore, dopo la settima malattia, la tua volontà è più ferma che non lo fosse dopo la prima. Così la mia divina onnipotenza compie ciò che sembrerebbe impossibile all'umana ragione ».