Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

È all'insegna della spontaneità  questo incontro, ai margini di un pozzo, tra Gesù e la Samaritana. La vita della donna - molto chiacchierata dopo 5 matrimoni falliti - era racchiusa in quel andirivieni che ripeteva tutti i giorni, senza più attendersi nulla. Quello che era accaduto già  5 volte alla donna, accade spesso anche a noi: ci seduce un nonnulla, ma poi basta poco per gettarci amaramente nella solitudine. Eppure sembra quasi che persino nel ripetersi stanco di certi giorni, Dio possa fissare un appuntamento nuovo. Quell'Uomo, che le ricorda il suo passato doloroso, le offre acqua viva. "Signore, dammi questa acqua" - disse la donna. Mai parole più vere: nulla ci disseta, nulla ci soddisfa, se non l'amore di Gesù. La donna, per la prima volta si trova di fronte a un uomo che le offre da bere, ma senza quel ammiccamento come le accadeva in passato. Lei che si era convinta che l'amore fosse solo una terribile fregatura, molla la brocca e torna in città  per raccontare quello che le era accaduto. E così, mentre vaghiamo di pozzo in pozzo, aggiungendo sofferenza a sofferenza, Gesù ci offre l'acqua viva e ci fa capire che il nostro cuore è come un pozzo infinito che le cose finite non possono riempire. Sempre precaria, all'infuori di Gesù, è la nostra felicità . (Don Nikola Vucic)

CAPITOLO LV. - PROVE D'AMORE



Geltrude si era riavuta da diverse malattie; dopo la settima recidiva, una notte si occupava del Signore, il Quale si degnò chinarsi sul suo giaciglio e dirle con tenerezza infinita: « O figlia mia, fammi annunciare il dolce messaggio che langui d'amore per me». «Mio diletto - rispose la Santa - come oserei dire io, indegnissima, che languo d'amore per Te?» Ed il Signore «Ricordati che colui che si offre volentieri a soffrire per amor mio, può glorificarsi e proclamare che langue d'amore per me, purchè durante la prova si mantenga paziente e diriga verso di me lo sguardo dell'anima sua».

Ella aggiunse: « Amatissimo Signore, quale gloria ti procurerebbe tale messaggio? » Egli rispose: « Questo messaggio fa le delizie della mia Divinità e onora la mia Umanità; è una gioia per il mio sguardo, una lode gradita per il mio orecchio ». E aggiunse: « Colui che mi recherà questo messaggio riceverà consolazioni grandi, e la tenerezza commossa del mio Cuore mi porterà a guarire coloro che desiderano la grazia del perdono; a predicare agli schiavi, cioè ad annunciare la misericordia ai peccatori; infine a liberare i prigionieri, cioè le anime del purgatorio».

« O Padre delle misericordie - aggiunse ella ancora - ti degnerai, dopo questa crisi, di rendermi la salute? » « La mia patema provvidenza, - rispose Gesù - te lo lascia ignorare. Se ti avessi annunciato fin da principio che dovevi subire sette malattie di seguito, la tua pazienza non avrebbe potuto sopportare il peso; se poi ti dicessi ora che questa malattia è l'ultima, o che presto sarà finita, questa assicurazione diminuirebbe molto il merito de' tuoi petimenti. Perciò la mia provvidenza paterna, congiunta alla mia infinita sapienza, ti hanno lasciato ignorare luna e l'altra cosa per il tuo maggior bene, e per obbligarti a rivolgerti a me con tutto il cuore. Lasciami disporre tutto a mio piacimento; veglio su di te con fedeltà, conosco la debolezza della tua virtù; misurerò la prova a seconda delle tue forze. In grazia di queste industrie del mio amore, dopo la settima malattia, la tua volontà è più ferma che non lo fosse dopo la prima. Così la mia divina onnipotenza compie ciò che sembrerebbe impossibile all'umana ragione ».