CAPITOLO XLVIII. - EFFETTI DELLA COMPUNZIONE

Il Monastero di Geltrude si trovava in forti preoccupazioni per
l'avvicinarsi di un nemico che si diceva fortemente armato. In tale
frangente le Monache decisero di recitare il Salterio, dicendo alla
fine di ciascun versetto « O Lux beatissima », con l'antifona « Veni
Sancte Spiritus ». Geltrude pregava con grande dívozione insieme alle
sue Consorelle e comprese che, con quella preghiera fatta sotto l'egida
dello Spirito Santo, il Signore convertiva parecchie anime. Egli voleva
che dopo d'avere riconosciuto le loro negligenze, ne concepissero vera
contrizione, col fermo proposito d'emendarsi; e di evitare, per quanto
possibile, di peccare in avvenire.
Mentre alcune Consorelle provavano tali sentimenti, Geltrude vide
elevarsi dal loro cuore, mosso dallo Spirito Santo, una specie di
vapore che si diffondeva in tutto il Monastero, cacciando i nemici; più
un cuore era contrito e volonteroso di bene, più il vapore che da esso
sfuggiva, aveva la forza di cacciare le potenze ostili.
Ella comprese allora che il Signore, con quella preoccupazione per la
minaccia degli assalitori, voleva attrarre più intimamente i cuori di
quel privilegiato Monastero, affinchè, spezzati dal dolore e purificati
da ogni colpa, si rifugiassero sotto la sua paterna protezione, per
attingervi il concorso delle divine consolazioni.
Dopo l'aver ricevuto questa luce ella disse a Gesù: « Perché mai,
amatissimo Maestro, le rivelazioni di cui la tua bontà mi favorisce
sono così differenti da quelle che accordi ad altre? Perché permetti
che vengano conosciute mentre preferirei tenerle nascoste? ».
Rispose Gesù: « Se uno
scienziato, interrogato da personaggi di diverse nazioni, rispondesse a
tutti in una sola lingua, ben pochi lo capirebbero. Ma se parla ad
ognuno il suo linguaggio, cioè il latino al latino, il greco al greco,
la sua alta sapienza si manifesterà appunto perchè sa farsi comprendere
da tutti. Così avviene anche di me; più è grande la diversità con cui
comunico i miei doni, e maggiormente risplende la profondità
inesauribile della mia sapienza. -
« Tale sapienza tratta
ciascuno secondo la sua propria capacità e secondo le tendenze di
ciascun'anima; parlo ai semplici con immagini e paragoni sensibili e
propongo a coloro che hanno l'intelligenza più vigorosa, immagini più
complicate e simboli più oscuri ».