Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Gesù misericordioso, con quanto desiderio t'affrettavi verso il cenacolo per consacrare l'Ostia che doveva divenire il mio pane quotidiano! Gesù, desideravi prendere possesso del mio cuore e fondere col mio il tuo sangue vivo. Gesù, fammi partecipe ogni momento della divinità  della tua vita, fa che il tuo sangue puro e generoso batta con tutta la sua forza nel mio cuore. Che il mio cuore non conosca un altro amore tranne il tuo. Dal primo momento che ti ho conosciuto, io t'amo. Chi potrebbe, del resto, restare indifferente di fronte all'abisso di misericordia che scaturisce dal tuo cuore? (Santa Faustina Kowalska)

CAPITOLO XLVII. - MANIFESTAZIONE DELL'AMICIZIA DEL SIGNORE


Geltrude sentiva il peso delle relazioni con le creature perchè un'anima che ama veramente il Signore, trova fuori dì Lui noia e sofferenza.

Così le capitava molto spesso di togliersi di scatto da ogni commercio umano per correre dal suo Gesù, dicendo: « Eccomi qui, o mio Maestro: la conversazione delle creature annoia l'anima mia, che si diletta solo in Te; dò quindi un addio a tutti e me ne vengo a Te, o mio sommo Bene, unica gioia del mio cuore».

Baciando allora le cinque Piaghe del Crocifisso, Geltrude diceva ad ognuna: « Io ti saluto, Gesù, Sposo adorno delle tue cinque Piaghe come di altrettanti fiori; ti saluto e ti abbraccio con un amore che vorrebbe riunire tutti gli amori, con la compiacenza della tua stessa Divinità, deponendo il mio ardente bacio sulle ferite dell'amor tuo ». A tali parole Gesù pareva consolato e Geltrude gustava la soavità della vera divozione. Ella chiese un giorno al Signore se tale esercizio gli fosse assai gradito, quantunque v'impiegasse solo qualche minuto. Rispose il Salvatore « Ogni volta che tu fai quest'azione, appari agli occhi miei come un amico che offre per un giorno ospitalità all'amico, sforzandosi di dimostrargli, con ogni sorta di attenzioni e di delicatezze, l'amor suo. Quell'ospite, così bene accolto, penserebbe in cuor suo il modo di ricambiare tanta cortesia quando l'amico verrebbe, a sua volta, a visitarlo; così il Cuor mio va amorosamente meditando quale ricompensa ti accorderà nell'eterna vita, per tutte le tenerezze che mi hai prodigato sulla terra. Ti renderò il centuplo, secondo la regale munificenza della mia potenza, sapienza e bontà ».