Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

La santità  sta tutta in tre dita di spazio, e si toccava la fronte, cioè nel mortificare la razionale, contrastando cioè a se stesso, all'amore proprio, al proprio giudizio. (San Filippo Neri)

CAPITOLO XLV. - DELICATO OMAGGIO RESO AL CROCIFISSO


Un venerdì Geltrude, dopo d'aver passato l'intera notte in preghiera e in desideri ardenti, si ricordò di aver tolto i chiodi del Crocifisso per porvi boccioli profumati di garofano. Chiese pertanto a Gesù: « O mio diletto Signore, che hai tu pensato quando con atto tenerissimo, tolsi i chiodi dalle dolci ferite dei tuoi piedi e delle tue mani, per porvi fragranti bocciolini? ». Le rispose Gesù: « Tale prova di amore mi ha così consolato che ho diffuso sulle piaghe dei tuoi peccati il balsamo della mia divinità; i santi attingeranno delizie eterne alla vista di quelle ferite asperse da un liquore di così alto pregio ». Insistette Geltrude: « Mio Gesù, accorderai lo stesso favore a tutti coloro che ti onoreranno in questo modo? ». « Non a tutti, - rispose il Signore - ma solamente a quelli che compiranno questo atto con lo stesso tuo amore; però grande sarà la ricompensa anche per le anime che non ti eguaglieranno in fervore e divozione ».

A tali dolci parole, Geltrude prese il Crocifisso, lo coperse di teneri baci e, stringendolo al cuore, gli prodigò tutto il suo amore; poi, sentendosi venir meno per la veglia così prolungata, depose il Crocifisso dicendo: « Ti saluto amatissimo Gesù e ti auguro buona notte: permettimi di dormire perchè possa riavere le forze che ho esaurito in questi nostri dolci colloqui ». Dette queste parole, tolse lo sguardo dal Crocifisso per prendere un po' di riposo.

Ma il Signore, avendo staccato il braccio destro dalla Croce, abbracciò la sua Sposa con infinito amore; e le sussurrò all'orecchio: « Ascolta mia diletta, voglio farti sentire il canto della mia divina dilezione » e sulla melodia dell'inno Itex Christe, factor omnium, cantò, con la dolcissima sua voce, questa strofa:

Amor meus continuus

Tibi languor assiduus,

Amor tuus suavissimus

Mthi sapor gratissimus.

L'amor mio incessante

Eternizza il tuo languore

L'amor tuo avvampante

M'offre il più dolce sapore.

Finito che ebbe, disse: « Ora, invece del Kyrie eleison, che si canta dopo ogni strofa, chiedimi le grazie che desideri ». Geltrude espose le sue suppliche e fu esaudita pienamente. In seguito il Signore Gesù cantò la stessa strofa, invitando la sua Sposa a pregare: dissero così alternativamente parecchie volte le stesse parole, ma Geltrude, per la prolungata insonnia, si sentiva mancare le forze, tanto che divenne necessario ripararle. S'abbandonò un momento al sonno fino all'alba: il Signore Gesù, che sta sempre con coloro che lo amano, le apparve in sogno e lai riscaldò dolcemente sul suo Cuore. Sembrò che nella ferita del Costato preparasse un cibo delizioso, che con le sue mani offrì a Geltrude per rinvigorirla. Infatti si svegliò completamente ristorata, tanto che, nel pieno possesso delle sue forze, sciolse un inno di ringraziamento al suo Signore.