CAPITOLO XXXIII. - COME NOSTRO SIGNORE E' FEDELE NELL'ESAUDIRCI

Un giorno Geltrude, in un ardente impeto d'amore, disse a Gesù: « O mio Signore, potessi io pregarti, affidandoti tutte le mie brame! ». E il Signore: « Sì, mia regina, e mia signora, comandami ed io mi affretterò a obbedirti, come un suddito obbedisce alla sua sovrana». Ma la Santa obbiettò: « Non voglio, mio Gesù, muovere dubbi intorno alla tua misericordiosa parola, però, nonostante il rispetto che provo per la tua accondiscendente bontà, permettimi di domandarti perchè mai ora ti mostri così disposto a esaudire la tua povera ancella, mentre poi tante volte le mie preghiere risultano senza effetto?». Gesù le rispose con questo paragone: « Se una regina occupata nel lavoro, dicesse ai suo servitore: « Dammi il filo che pende dalla mia spalla sinistra » s'affretterebbe il servo ad obbedirla, ma, accorgendosi che il filo sta appeso alla destra, lo toglierebbe delicatamente, persuaso che è meglio agire in tal modo, piuttosto che strappare violentemente un filo dalla parte sinistra. Così, quando io che sono la Sapienza incarnata, sembro non esaudirti secondo i tuoi desideri, dispongo però le cose in modo a te vantaggioso, e ti accordo grazie ben più preziose di quelle che tu domandi ».