Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Il nostro ideale non deve essere altro che Gesù. Dobbiamo pensare come pensa Lui, amare come Lui ama, desiderare come Lui desidera; dobbiamo permettergli di usarci totalmente. E bello vedere l'umiltà  di Cristo: « Che pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua eguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo; divenendo simile agli uomini, apparso in forma umana...» (Fl. 2, 6-8). (Madre Teresa di Calcutta)

CAPITOLO XXVI. - ABBONDANZA DI GRAZIE CHE IL CUORE DIVINO DIFFONDE


Nei giorni che seguirono, meditando con riconoscenza su questo magnifico dono, ebbe un gran desiderio di sapere fino a quando il Signore glielo conserverebbe. Egli si degnò di rispondere: « Te lo lascerò fin quando vorrai, nè giammai ti capiterà di deplorarne la perdita ». « Mio dolcissimo Gesù - aggiunse Geltrude - come va che spesso considero il tuo divin Cuore quasi lampada ardente sospesa nell'anima mia così miserabile, e altra volta, quando col soccorso della tua grazia posso avvicinarmi a Te, ho la gioia di ritrovarlo questo divin Cuore nel tuo petto e di attingervi ineffabili delizie? ».

Rispose il Signore: « Quando vuoi afferrare qualche cosa, stendi la mano, e appena in possesso dell'oggetto da te bramato, la ritiri tosto; così quando vedo la tua anima allontanarsi un poco da me per il fascino delle cose esteriori, io rivolgo verso di essa il mio Cuore languente d'amore. Se tu rispondi ai miei teneri inviti, se acconsenti a ricevermi ed a contemplarmi nell'intimo dell'anima tua, allora ti ritiro in me con il mio Cuore e t'offro il godimento delle sue perfezioni ».

Geltrude alla considerazione di tanta bontà, fu penetrata d'amore e di riconoscenza. Ella approfondiva sempre più la sua miseria che la rendeva indegna di qualsiasi grazia e si gettava, con grande disprezzo di sè, nella valle dell'umiltà che le era familiare rifugio; ivi rimase un po' di tempo nascosta a tutti gli umani sguardi, poi Dio onnipotente, che abita nel più alto de' cieli e che trova le sue delizie a diffondere sugli umili la rugiada delle sue grazie, parve far uscire dal suo Sacro Cuore una cannula d'oro, simile a lampada ardente che illuminava Geltrude, inabissata nel suo nulla. Con quel misterioso canale Gesù faceva scorrere su di lei l'abbondanza ammirabile dei divini favori. Se per esempio si umiliava alla vista delle sue colpe, il Signore, pieno di compassione, versava nell'anima sua la linfa feconda delle virtù che distruggeva tutte le sue imperfezioni, tanto che tali macchie non apparivano più agli occhi della divina Maestà. Se altra volta ella desiderava qualche dono speciale e quelle dolcezze che il cuore umano suole ambire, nello stesso istante tali benefici erano concessi alla sua anima per mezzo del canale di cui abbiamo più sopra parlato.

Geltrude gustava da tempo la soavità di tali delizie e con la grazia di Dio, aveva potuto inalzarsi alla più alta perfezione arricchendosi di tutte le virtù, (non le sue proprie, ma quelle del Signore), quando intese nel cuore una voce armoniosa che risuonava come la soave melodia di un'arpa toccata da mano maestra; essa diceva: « Vent mea ad me - Tu che sei mia, vieni da me - Intra meum in me - Tu che, sei mia, vieni in me - Mane meus mecum - Tu che sei il mio bene, resta con me - ».

L'amabile Salvatore si degnò spiegarle questi canti « Veni mea ad me », perchè ti amo e desidero vederti a me vicino quale Sposa fedele, perciò ti dissi: « Veni »: « Intra meum in me », perché godo grandi delizie nell'anima tua, e come il fidanzato aspetta con ardore il giorno delle nozze che completerà la gioia del suo cuore, così desidero che tu entri ed abiti in me. « Mane meus mecum »: poichè ti ho scelta, Io, che sono il Dio d'amore, desidero rimanere con te in una unione indissolubile, unione simile a quella che esiste fra il corpo e l'anima, unione sì stretta che l'uomo non può esistere neppure un minuto, quando l'anima ha abbandonato il suo mortale involucro ».

Durante l'incanto di questo sublime colloquio, Geltrude fu attratta verso il Cuore di Gesù in modo meraviglioso, mediante quel mistico canale al quale abbiamo più sopra accennato, e si trovò felicemente introdotta nel seno del suo Sposo e del suo Dio. Quanto poi in quel sacro asilo ella abbia. sentito, visto, gustato, toccato del Verbo di vita, ella solo lo sa, e Colui che si degnò d'ammetterla a unione così sublime. Colui che è lo Sposo delle anime amanti, Gesù, il Dio benedetto nei secoli, sopra ogni cosa.