CAPITOLO XV. - L'ALBERO DELL'AMORE

All'indomani durante la S. Messa al momento dell'Elevazione, si sentì
assonnata e poco attenta alla preghiera. Ma il suono del campanello la
risvegliò di scatto ed ella vide il. Signore Gesù che teneva fra in
mani un albero, il cui tronco era stato spezzato a livello del suolo; i
suoi frutti erano magnifici e ciascuna foglia brillava come stella,
irradiando luminoso splendore.
Il Signore scosse l'albero in mezzo alla corte celeste e i Santi, con
grande giubilo, ne gustarono i frutti saporiti. Poco dopo Egli piantò
l'albero nel cuore di Geltrude come in fertile giardino, perché
producesse frutti di vita, dando alla sua Sposa ombra rinfrescante e
nutrimento squisito. Appena piantato l'albero ella s'impegnò di farlo
fruttificare, e pregò per una persona che le aveva recata pena.
Geltrude chiese anzi di sopportare nuovamente quell'affronto per
ottenere grazie più abbondanti a colei che glielo procurava. In quello
stesso momento vide in cima all'albero un fiore stupendo che si sarebbe
mutato in frutto, appena ella avesse tradotto in atto il suo santo
progetto. Quell'albero simboleggiava dunque la carità che, non solo
produce frutti di buone opere, ma anche fiori di santi desideri e
foglie luminose di nobili pensieri; perciò tutti gli abitanti del cielo
giubilano, quando vedono un mortale generoso che si prende cura dei
suoi sofferenti fratelli.
In quello stesso momento dell'Elevazione le venne regalato un magnifico
monile d'oro, che dava risalto allo splendido abito rosa che aveva
ricevuto alla vigilia, quando riposava sul sacro petto del Signore.
Nel medesimo giorno, all'ora di Nona, Gesù le apparve nell'aspetto di
un giovane pieno di grazia e di bellezza. Egli la pregò di cogliere
alcune noci dall'albero suddetto per offrirgliele e, sollevandola da
terra, la pose a sedere su di un ramo: « O amabilissimo giovinetto,
come mai mi chiedi questa cosa? Per la virtù e per il sesso sono assai
debole, tanto che mi pare più conveniente ricevere che dare ». « No - rispose Egli - la sposa che si trova in casa dei
suoi genitori, agisce con grande libertà e disinvoltura, mentre il suo
fidanzato, quando viene a visitarla, non può comportarsi nello stesso
modo. Ma in queste occasioni la fidanzata si mostra verso di lui piena
di riguardi e di delicatezze: Egli a sua volta la riceverà nella sua
casa con tenerezza, e benevolenza ».
Il Signore volle farle capire come sono da riprendersi quelli che
dicono: « Se Dio volesse
quello che voglio io e mi desse l'abbondanza della sua grazia, farei
questo e quello ». Come se non fosse giusto che l'uomo
spezzi in tutto la volontà propria per compiere quella di Dio,
assicurandosi così una meravigliosa ricompensa !
Geltrude stava per offrire le noci al giovinetto, quando egli salì
sull'albero, sedette al suo fianco e l'invitò a togliere il gheriglio
dal guscio per cibarsene. Voleva con tale simbolo insegnarle che non
basta vincere i propri risentimenti per far del bene ai nemici, ma che
bisogna altresì farlo il più delicatamente possibile.
Sotto il velo di quelle noci, il Signore voleva raccomandarle la
beneficenza verso coloro che la perseguitavano; quei frutti
dall'involucro duro e amaro erano posti sull'albero dell'amore assieme
a mele e frutti gustosissimi, per far capire che la carità verso i
nemici deve praticarsi fra le dolcezze dell'amore di Dio, amore che
rende l'uomo pronto a soffrire persino la morte per il nome di Gesù
Cristo.