Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

Ci sono quelli che dicono: «Oh! ne fa cattivo uso ». Ne faccia l'uso che vuole, il povero sarà  giudicato su quest'uso che avrà  fatto della vostra elemosina, e voi, sarete giudicati sull'elemosina stessa che avreste potuto fare e che non avete fatto. (Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney))

CAPITOLO XV. - L'ALBERO DELL'AMORE


All'indomani durante la S. Messa al momento dell'Elevazione, si sentì assonnata e poco attenta alla preghiera. Ma il suono del campanello la risvegliò di scatto ed ella vide il. Signore Gesù che teneva fra in mani un albero, il cui tronco era stato spezzato a livello del suolo; i suoi frutti erano magnifici e ciascuna foglia brillava come stella, irradiando luminoso splendore.

Il Signore scosse l'albero in mezzo alla corte celeste e i Santi, con grande giubilo, ne gustarono i frutti saporiti. Poco dopo Egli piantò l'albero nel cuore di Geltrude come in fertile giardino, perché producesse frutti di vita, dando alla sua Sposa ombra rinfrescante e nutrimento squisito. Appena piantato l'albero ella s'impegnò di farlo fruttificare, e pregò per una persona che le aveva recata pena. Geltrude chiese anzi di sopportare nuovamente quell'affronto per ottenere grazie più abbondanti a colei che glielo procurava. In quello stesso momento vide in cima all'albero un fiore stupendo che si sarebbe mutato in frutto, appena ella avesse tradotto in atto il suo santo progetto. Quell'albero simboleggiava dunque la carità che, non solo produce frutti di buone opere, ma anche fiori di santi desideri e foglie luminose di nobili pensieri; perciò tutti gli abitanti del cielo giubilano, quando vedono un mortale generoso che si prende cura dei suoi sofferenti fratelli.

In quello stesso momento dell'Elevazione le venne regalato un magnifico monile d'oro, che dava risalto allo splendido abito rosa che aveva ricevuto alla vigilia, quando riposava sul sacro petto del Signore.

Nel medesimo giorno, all'ora di Nona, Gesù le apparve nell'aspetto di un giovane pieno di grazia e di bellezza. Egli la pregò di cogliere alcune noci dall'albero suddetto per offrirgliele e, sollevandola da terra, la pose a sedere su di un ramo: « O amabilissimo giovinetto, come mai mi chiedi questa cosa? Per la virtù e per il sesso sono assai debole, tanto che mi pare più conveniente ricevere che dare ». « No - rispose Egli - la sposa che si trova in casa dei suoi genitori, agisce con grande libertà e disinvoltura, mentre il suo fidanzato, quando viene a visitarla, non può comportarsi nello stesso modo. Ma in queste occasioni la fidanzata si mostra verso di lui piena di riguardi e di delicatezze: Egli a sua volta la riceverà nella sua casa con tenerezza, e benevolenza ».

Il Signore volle farle capire come sono da riprendersi quelli che dicono: « Se Dio volesse quello che voglio io e mi desse l'abbondanza della sua grazia, farei questo e quello ». Come se non fosse giusto che l'uomo spezzi in tutto la volontà propria per compiere quella di Dio, assicurandosi così una meravigliosa ricompensa !

Geltrude stava per offrire le noci al giovinetto, quando egli salì sull'albero, sedette al suo fianco e l'invitò a togliere il gheriglio dal guscio per cibarsene. Voleva con tale simbolo insegnarle che non basta vincere i propri risentimenti per far del bene ai nemici, ma che bisogna altresì farlo il più delicatamente possibile.

Sotto il velo di quelle noci, il Signore voleva raccomandarle la beneficenza verso coloro che la perseguitavano; quei frutti dall'involucro duro e amaro erano posti sull'albero dell'amore assieme a mele e frutti gustosissimi, per far capire che la carità verso i nemici deve praticarsi fra le dolcezze dell'amore di Dio, amore che rende l'uomo pronto a soffrire persino la morte per il nome di Gesù Cristo.