Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

"Bellezza del cielo è la gloria delle stelle, gloria che illumina il mondo" (Eccli 43,10). Queste parole mettono in risalto la purezza della natività  di Maria. Come ogni stella si distingue dalle altre per il suo splendore, così la natività  della beata Vergine Maria si distingue da quella di tutti gli altri santi. La natività  di Maria riempì di luce il mondo, che prima era coperto dalla caligine e dall'ombra della morte. (Sant'Antonio di Padova)

CAPITOLO XIII. - SPIRITO DI RIPARAZIONE


Un giorno, mentre si ripiegavano i sacri lini, cadde a terra un'Ostia ch'era stata posta sull'altare e che si dubitava fosse stata consacrata.

Geltrude ricorse subito a Gesù e, sentendo che quell'Ostia non era consacrata ne giubilò in segreto, perché tale irriverenza era stata risparmiata al suo Diletto. Pure ardente di zelo com'era per la gloria di Dio, disse:! « Quantum. quella tua infinita bontà abbia impedito oltraggio così grave verso il SS. Sacramento, pure poichè sono tante le offese che ti si fanno, non solo dai tuoi nemici, ma ancora da coloro che dovrebbero esserti amici e talvolta, cosa degna di lagrime infinite, dai tuoi stessi sacerdoti e religiosi, non dirò nulla alle mie consorelle per non privarti delle riparazioni che ti offriranno e dell'omaggio delle loro consolazioni ». E aggiunse: « Fammi conoscere, mia Gesù, quale sodisfazione ti sarebbe cara per riparare le offese che si commettono contro di Te, perchè mi sarà dolce consumare tutte le mie forze per la gloria e l'onore del tuo Nome ». Il Signore le manifestò che, gradirebbe assai la recita di duecentoventicinque Pater noster per onorare le sue sacratissime membra, in unione di quell'amore col quale Egli si è fatto uomo per amor nostro. Desiderò inoltre si facesse lo stesso numero di atti di carità al prossimo, come se si facessero a Lui stesso, memori della parola evangelica: « Quod uni ex minimis mei fecistis, mthi fecistis - Quello che avete fatto al più piccolo de' miei, l'avete fatto a me stesso » (Matt. XXV, 40), Infine chiese che lo stesso numero di volte si rinunciasse ai piaceri inutili della terra per dare gloria a Dio.

Oh, come sono grandi e ineffabili le misericordie del nostro caritatevole Salvatore che si degna gradire soddisfazioni così piccole e ricompensarle generosamente, quantunque non meriteremmo che giusti castighi, rifiutandogli tanto spesso il dovuto omaggio del puro amore.