CAPITOLO X. - TRE OFFERTE PREZIOSE

Alla festa di S. Mattia, ella aveva stabilito, per diverse ragioni,
d'astenersi dalla S. Comunione: durante la prima Messa, teneva lo
spirito attento a Dio ed ai bisogni della sua anima.
Il Signore le dimostrò allora con numerosi attestati di tenerezza,
l'affezione più verace e profonda, proprio quella che un amico può
sentire per il suo amico. Ma ella non era soddisfatta, essendo abituata
a ricevere favori più elevati, in una forma superiore. Quello ch'essa
avrebbe voluto era di uscire dal suo io per aderire completamente al
Diletto, chiamato fuoco consumatore; anzi desiderava liquefarsi, negli
ardori della carità per unirsi più intimamente all'oggetto dell'amor
suo. Ma siccome il ringraziamento non assecondava in quel giorno le sue
aspirazioni infuocate, ella vi rinunciò per la gloria di Dio e riprese
le sue pratiche abituali. Tali pratiche consistevano nel lodare
l'immensa bontà e accondiscendenza della SS. Trinità, per tutti i
benefici sgorgati dagli abissi infiniti delle sue ricchezze per
diffonderli su tutti i beati.
Inoltre ella ringraziava l'augusta Triade per tutti i favori accordati
alla SS. Madre di Dio, per i doni eccellenti infusi nella SS. Umanità
di Gesù Cristo. Infine supplicava tutti i Santi riuniti, e ciascuno di
essi in particolare ad offrire, in supplemento delle sue negligenze,
alla risplendentissima, tranquilla Trinità, l'amore e la perfezione coi
quali, nel giorno del loro trapasso, si presentarono davanti al Dio
della gloria, per ricevere la ricompensa delle loro fatiche. A tale
scopo recitò tre volte il salmo Laudate Dominum omnes gentes, in onore
di tutti i Santi, della Vergine e del Salvatore divino.
Ma le disse Gesù: « Come farai a ringraziare i Santi delle preghiere
che stanno per offrirmi secondo le tue intenzioni, poichè vuoi
tralasciare la S. Comunione, per mezzo della quale tu sei solita ad
offrirmi, da parte loro, i sensi della più perfetta riconoscenza? ». A
tale domanda Geltrude non osò rispondere.
Al momento della Consacrazione ella sentì l'ardente desiderio di
trovare un'offerta degna d'essere presentata al Padre, come tributo di
lode. Il Signore le disse: «
Se tu ti preparassi oggi a ricevere il Sacramento vivificante del mio
Corpo e dei mio Sangue, ti sarebbe possibile ottenere i tre benefici
che tu bramavi, cioè di godere la dolcezza del mio amore, di sentire
l'anima tua liquefarsi per l'ardore della mia Divinità, in modo che
possa scorrere in me come l'argento fuso si mescola con l'oro nel
crogiolo; infine tu possederesti un prezioso tesoro degno d'essere
offerto al Padre onnipotente, in omaggio di eterna lode e tutti i Santi
ne avrebbero aumento di ricompensa ».
Persuasa da tali divine espressioni, ella s'infiammò di un desiderio
così ardente di ricevere il SS. Sacramento che, per farlo, non avrebbe
esitato a passare fra spade sguainate. Andò quindi a comunicarsi e,
mentre stava ringraziando Dio di tanto dono, il dolce Amico le disse: «
Stamane, assecondando un moto di volontà propria, tu ti preparavi a
compiere il dovere d'un servo volgare che porta al suo padrone calce,
travi e mattoni. Ma io ti ho eletta nel mio amore e ti ho posta fra i
felici invitati che si saziano alla mia tavola regale ».
Siccome poi, in quello stesso giorno, una consorella si era astenuta,
senza serio motivo, dalla S. Comunione, Geltrude chiese al Signore: «
Perchè mai hai permesso, o Dio misericordioso, ch'ella fosse così
fieramente tentata? ». Rispose Gesù: « Non devi accusare me, perchè
essa ha coperto così bene gli occhi col velo della sua indegnità, da
non poter più scorgere l'immensa tenerezza del mio fraterno amore ».