Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 13 giugno 2025 - Sant´Antonio da Padova (Letture di oggi)

L'umiltà  e la carità  vanno di pari passo. L'una glorifica e l'altra santifica. L'umiltà  e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano. (San Pio da Pietrelcina)

CAPITOLO III. - MERITO DELLA SOFFERENZA


Un giorno venne rivelato a Geltrude che la naturale ripugnanza che noi proviamo di fronte ai dolore, può darci un aumento di gloria. Verso la Pentecoste provò un dolore così forte al fianco, che le persone presenti avrebbero temuto vederla morire in quello stesso giorno, se non avessero fatto esperienza che altre volte aveva superate felicemente simili crisi. Il divino Consolatore ed Amante delle anime volle allora istruirla nel modo seguente: disse che quando si sarebbe trovata sola per la negligenza di coloro che avrebbero dovuto curarla, Egli avrebbe supplito alla loro mancanza con la sua dolce presenza, pegno d'ineffabili conforti. Ma se le attenzioni e le premure si fossero moltiplicate intorno a lei, Egli si sarebbe nascosto con aumento delle sue sofferenze.

Comprese allora Geltrude che più siamo abbandonati dagli uomini, più Dio ci accarezza nella sua misericordia. Verso sera, essendo tormentata dalla violenza del male, chiese un attimo di ristoro; il Signore, alzando le braccia, le mostrò che portava sul suo petto, quasi magnifico ornamento, tutte le sofferenze che aveva sopportato in quella giornata. Tale monile le parve completo e senza difetto, e mentalmente concluse che il male stava per finire. Ma Gesù, leggendole nel pensiero, le disse: « Quello che soffrirai ancora, aumenterà lo splendore dei mio gioiello ». Infatti il divino serto era ricco di pietre preziose, ma tali pietre non avevano alcuno splendore. Fu allora colpita da una specie di peste di forma benigna, durante la quale sofferse di più per l'assenza di ogni consolazione che per la stessa malattia.