Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Il Vangelo ci riporta l'episodio del ricco epulone e il povero Lazzaro. Già  il povero! È il vero tesoro della Chiesa. Il povero ci aiuta ad uscire dalle sabbie mobili dell'indifferenza e a vivere nella carità  la nostra esistenza. La carità  è l'essenza dell'esistenza, è la sintesi tra l'attività  e la preghiera. La carità  è la carta d'identità  di noi cristiani e rimarrà  incisa sulla roccia della nostra vita per l'eternità . Cammina verso il povero e troverai Dio! (Don Nikola Vucic)

CAPITOLO XVIII. - LEZIONE PATERNA


Un certo giorno di festa vedevo recarsi alla S. Comunione parecchie consorelle che si erano raccomandate alle mie preghiere. Quanto a me, impedita da malattia, o piuttosto, come ho ragione di temere, respinta dalla divina giustizia per la mia indegnità, ripensavo ai tanti benefici di cui, mio Dio, ti sei degnato colmarmi. Ben presto però incominciai a temere che il gelido soffio della vana compiacenza potesse inaridire le correnti della grazia, e ti supplicai d'illuminarmi con un raggio divino per evitare tale pericolo. Allora la tua paterna bontà si degnò d'istruirmi con questo paragone: «In una famiglia dove si trovano numerosi figliuoli di una vigoria e d'una bellezza perfetta, vi ha talvolta il figlio più giovane deboluccio di membra. Non è egli vero che il padre avrà compassione di costui, e che gli mostrerà più teneramente il suo affetto con carezze e doni, ai quali non hanno parte gli altri fanciulli? ».

E Tu, o mio Gesù, concludesti affermando: « Ricorda che fin quando persevererai a considerarti, con piena convinzione, la più imperfetta di tutte, io non cesserò di riversare sull'anima tua l'onda benefica delle divine tenerezze, il torrente di celesti consolazioni ».

Io ti ringrazio, o amatissimo Dio, vero Amico degli uomini, io ti ringrazio con la reciproca gratitudine che si scambiano le persone della SS. Trinità, per questo salutare insegnamento, ed anche per tutti gli altri che mi hai così spesso prodigato, dissipando la mia ignoranza. Mi unisco all'amarezza della Passione di Gesù e ti offro, o Padre celeste, le sofferenze e le lagrime del Figlio tuo diletto per espiare le negligenze, con le quali estinsi in me il tuo soave spirito. Mi unisco all'efficacissima tua preghiera e ti domando, in virtù dello Spirito Santo, perdono e riparazione per i miei peccati. Degnati accordarmi queste grazie, in nome di quell'immenso amore che ha trattenuto il tuo braccio, quando mirasti il tuo Figlio unico, da Te così deliziosamente amato, messo nel numero degli scellerati.