Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Quanto è grande la maestà  di Dio, che è adorata dagli spiriti celesti! Essi lo fanno secondo il grado di grazia delle gerarchie in cui si suddividono. Ho molta venerazione per l'arcangelo Michele. Nel compiere la volontà  divina, egli non ebbe davanti a sé un esempio da seguire, eppure realizzò con estrema fedeltà  i desideri di Dio. Il giorno di San Michele (29 settembre), scorsi questo principe celeste accanto a me. Egli mi disse: «Il Signore mi ha ordinato di prendermi cura di te in particolare. Sappi che sei odiata dal demonio, ma non aver paura. Chi è come Dio?». Scomparve, ma sento la sua presenza ed il suo aiuto. Mio Dio, quanta pena mi fa la gente che non crede nel soprannaturale! Ti prego, perché anch'essi vengano raggiunti dalla tua misericordia. (Santa Faustina Kowalska)

CAPITOLO XI: È UTILE NELLA MESSA PRESENTARE COME OFFERTA, PER LE ANIME, I MERITI DI GESÙ CRISTO E DEI SANTI


Durante la messa seguente, la Santa apparve come rinchiusa nel divin Cuore, usando di questo Cuore come di una lira di cui toccava quattro corde, dalle quali emanava una deliziosa melodia a quattro parti: canto di lode, di azioni di grazie, di tenero lamento e di preghiera. In questo modo suppliva alle négligenze di quelli che in quel momento cantavano le sue esequie ed anche di quelli che su la terra avrebbero avuto piacere di celebrarle, se avessero conosciuto i doni gratuiti che Dio aveva depositati nell'anima sua.
All'offertorio le venne domandato che cosa le avesse ottenuto quell'offerta dei meriti di Gesù Cristo e dei Santi, come ella faceva per le anime a questo punto della messa. Per tutta risposta, la Beata s'inchinò e sembrò inviar giù delle ceste ripiene di scatolette ch'ella presentava alle anime detenute in varii luoghi di pena. Con grande letizia ogni anima prendeva la sua scatoletta e non appena l'aveva aperta, che liberata da ogni pena, se ne andava in un luogo di ameno riposo.
Le ceste che scendevano presso le anime significavano le virtù di Metilde; le scatolette indicavano le medesime virtù messe in atto; per esempio: l'umiltà effettiva, la bontà, la compassione ed altre simili.
Poiché Metilde mandava ogni cesta in qualche luogo particolare del purgatorio, le anime che vi si trovavano detenute e che, su la terra, avevano praticato qualche cosa di quella virtù speciale, partecipavano ai meriti della Santa e tosto dalla pena passavano alla felicità.
In tal modo, per mettere il colmo al gaudio ed alla gloria della sua diletta, il Signore portò ai portici del Paradiso una moltitudine di anime. Quelle poi che, non avendo ancora soddisfatto interamente la divina giustizia, non potevano riunirsi coi cittadini del cielo, vennero per divina degnazione ammesse nelle amene regioni di un beato riposo.