Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Un piccolo ebreo, Agostino Buoncompagni, stava imparando il catechismo sotto la direzione di Filippo, quando all'improvviso si ammalò così gravemente da essere dichiarato in fin di vita. Filippo ne fu contristato perché pensava al male che ne avrebbero detto gli Ebrei se fosse morto, e perché sarebbero state impossibili in seguito altre conversioni di questa gente. Ci pensò un po' finché decise di non lasciarlo morire: nella sua fede era sicuro che il Signore lo avrebbe salvato. Corse in camera del malato, si chinò su di lui stringendoselo tra le braccia e pregando fervorosamente, mentre con tremiti, ad intervalli, esclamava: Non voglio che costui mora! E non mori, perché dopo pochi momenti fra lo stupore dei medici, era completamente guarito. Papa Clemente VIII soffriva di violenti attacchi di gotta e durante una di queste crisi andò a visitarlo Filippo. Data la familiarità  con cui poteva intrattenersi col Papa, si era avvicinato per accarezzargli la barba. Ma il Pontefice, spaventato per il suo male, lo voleva respingere. Filippo gli disse di lasciar fare a lui, e in così dire gli strinse forte le mani doloranti di gotta. Fu il tocco di salute, perché il Papa si trovò libero da ogni sofferenza. (San Filippo Neri)

CAPITOLO XXI: COME COMPORTARSI COL SIGNORE


Metilde pregò per una persona che desiderava sapere quale fosse principalmente la volontà di Dio a suo riguardo. Ella udì la seguente risposta: “Si comporti con me come un figlio che ama teneramente suo padre, perciò a lui unicamente si rivolge per ottenere ogni cosa che possa desiderare e a motivo della sua filiale affezione trova sempre bello e prezioso ciò che ne riceve. Così, quella persona desideri ardentemente la mia grazia, e qualunque cosa ch'io le dia, non la ritenga mai né piccola né di poco valore; bensì, mossa dall'amore, tutto riceva con profonda riconoscenza e di tutto mi renda grazie.
“Si comporti ancora come una giova ne sposa che, non essendo distinta né per bellezza, né per ricchezza, né per nobiltà, soltanto per amore venne scelta, amata ed innalzata agli onori del regno. Questa sposa naturalmente sarà. più riconoscente e più fedele ed amerà di più; che se dovrà. soffrire qualche cosa da parte del Re suo sposo o per lui, dimostrerà maggior pazienza. In tal modo quella persona si ricordi continuamente ch'io la elessi gratuitamente prima ancora della crèazione del mondo; e la riscattai col prezzo del mio sangue; più ancora, la destinai ad un amore speciale ed alla familiarità con me.
“Poi, prenda verso di me l'atteggiamento di un amico il quale ritiene come suo tutto quanto concerne l'amico; cerchi dunque, lei pure, in ogni cosa la gloria di Dio e per quanto può la promuova sempre, né mai guardi con indifferenza ciò che può oltraggiare il Signore.
“Se tuttavia non giunge in questo modo al compimento dei suoi desiderii, ovvero le viene sottratta la sua grazia solita o la consolazione, non si affligga, né pensi che ciò sia indizio che Dio sia malcontento di lei e l'abbandoni. Quando un buon padre rifiuta ad un figlio suo una cosa che questo figlio vuole, ma non è conveniente; quando uno sposo prende verso la sposa un contegno severo, non è la collera che li ispira, ma il desiderio di dare al figlio ed alla sposa qualche ammaestramento.
“Così, Dio vuole mettere alla prova la fedeltà delle anime; non già che la ignori, Lui che conosce tutte le cose prima che esistano (Sap. VIII, 8), ma vuole che sia esaltata davanti ai Santi tutti”.
 
Per un'altra persona, il Signore le disse: “Si diporti meco in tre modi: dapprima allorquando si trova in società, si comporti con me come un cagnolino il quale, benché sia scacciato, ritorna senza posa dietro al suo padrone; cosi, se nel conversare con gli uomini viene offesa da qualche parola, non si perda nell'impazienza; se si sente turbata, il pentimento la riconduca a me e confidi nella mia misericordia la quale anche per un sol gemito tutto perdona.
“In coro o nella preghiera, si comporti con me come la sposa col suo sposo, dimostrandomi il suo amore e la sua tenera familiarità.
“Nella santa comunione, venga da me come una regina dal suo Re. Una regina ammessa alla mensa del Re si mostra liberale, e fa con prodigalità doni ed elemosine; essa dunque a tutti generosamente distribuisca i beni che dal suo Re celeste le vengono donati, e a tutti caritatevolmente sovvenga con le sue preghiere”.
 
Una volta, mentre la Serva di Cristo si raccomandava alla gloriosa Vergine Maria, le parve che Maria la coprisse del suo manto come di una valida protezione, dicendo: “L'anima che vuol entrare in società con mio Figlio, deve comportarsi come una nobile figliuola la quale, unita con uno sposo di condizione molto superiore, per l'onore di lui con grande attenzione osserva tutte le regole dell'etichetta, per paura di dargli dispiacere con la minima scorrettezza. Così l'anima deve guardarsi bene da qualsiasi peccato volontario per quanto sia piccolo.
“Inoltre, in tutte le sue necessità e in tutti i suoi desiderii, cerchi in Dio un sicuro - rifugio, e a Lui solo chieda soccorso e consolazione. Se Dio non le concede subito il desiderato sollievo, sopporti con pazienza, a guisa di una sposa fedele la quale unicamente allo sposo confida i suoi segreti ed i suoi bisogni, perché ritiene cosa sconveniente essere consolata da altri fuorché da lui.
“Infine imiti per quanto è possibile le virtù del Figlio mio. Perché Gesù Cristo fu umile ed obbediente, si sforzi di sottomettersi ad ogni creatura ed anche, se le circostanze lo esigessero, di obbedire sino alla morte. Un atto di virtù unito in tal modo alle virtù di Cristo è più nobile di mille altri che siano fatti senza questa intenzione”.