Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

La misericordia di Dio raggiunge molte volte il peccatore nell'ora estrema in un modo singolare e misterioso. Esteriormente si direbbe che ormai tutto sia perduto, ma non è così. L'anima, illuminata dal raggio di una potente ultima grazia, nel momento conclusivo può rivolgersi a Dio con tanta forza d'amore che, in un attimo, riceve da lui il perdono delle colpe e il condono delle pene. Esternamente però, non vediamo nessun segno di pentimento, né di contrizione, perché il morente non reagisce più visibilmente. Quanto la misericordia di Dio è inscrutabile! Ma, orrore! Vi sono anche delle anime che, volontariamente e coscientemente, respingono perfino l'estrema grazia con disprezzo! Sia detto, dunque, che anche in piena agonia, la divina misericordia depone nell'intimo dell'anima questo momento di chiarezza, mediante il quale l'anima, se vuole, trova la possibilità  di ritornare a lui. Accade tuttavia che vi siano anime di un tale interiore incallimento, da scegliere consapevolmente l'inferno, rendendo vane non solo le preghiere innalzate a Dio per esse, ma vanificando perfino gli sforzi medesimi di Dio. (Santa Faustina Kowalska)

CAPITOLO V: TRE COSE A DIO GRATISSIME.


“Chi vuole farmi una offerta graditissima, si applichi alla pratica di queste tre cose: dapprima sia fedele nell'aiutare il suo prossimo, in ogni necessità ed in ogni indigenza; si studi di attenuare e scusare per quanto può, i peccati ed i difetti dei propri fratelli. Se uno praticherà questa carità, gli prometto che provvederò a tutte le sue necessità, coprirò i suoi peccati e lo scuserò davanti al Padre mio.
“La seconda pratica è questa: in ogni tribolazione l'anima unicamente in me cerchi il suo rifugio; non si lamenti con altri delle sue pene, ma a me solo confidi con pieno abbandono tutte le inquietudini che opprimono il suo cuore, ed io non lo abbandonerò mai.
“La terza pratica è di camminare con me nella verità.
“Se uno si dedicherà a tali pratiche, nell'ora della morte lo accoglierò in quella guisa che una madre amantissima accoglie il figlio suo; e gli darò nei miei paterni abbracci quel riposo che non avrà mai fine.
“La prima di queste pratiche mi è tanto gradita che mi obbliga a pagare ogni debito che l'anima possa aver incontrato verso il suo prossimo: la seconda libera dai debiti che essa possa avere verso di sé medesima; quanto alla terza, può ottenere la remissione di qualsiasi debito verso Dio”.