CAPITOLO V: LODE ALLE SINGOLE MEMBRA DI CRISTO - LA CONFESSIONE

Una notte, mentre quella divota vergine con preghiere e meditazioni si
preparava alla santa Comunione. le parve di trovarsi in piedi alla
presenza del Signore. Il sentimento del suo cuore la inclinava alla lode
e il Signore le disse: “Rimirami, e loda i lineamenti perfetti delle
membra del mio corpo.
“Loda il mio capo, cioè la mia Divinità, perché
sta scritto: il capo di Cristo è Dio. (I Cor., XI, 3). “Loda la mia
fronte, cioè la mia pace e la mia imperturbabile tranquillità, perché
nella fronte dell'uomo appare il suo turbamento.
“Loda i miei occhi, ossia lo splendore della mia. Divinità e la mia Provvidenza che a tutto pensa.
“Loda
le mie orecchie inclinate con tanta misericordia verso le suppliche e
le miserie umane, che neppure un solo gemito, né il più leggiero sospiro
può passare senza essere da me. udito.
“Vedendo la linea retta del
mio naso, loda l'inflessibile rigore della mia giustizia, la quale
sempre manterrà le sue giuste sentenze.
“Per le mie nari, loda
l'amenità delle mie delizie, perché per l'anima amante nessun profumo
uguaglierà mai quello del mio amore.
“Per la mia bocca, comprendi la mia sapienza che tutto ordinò con perfezione e soavità.
“Per il mio mento, considera quella umiltà per la quale dal più alto dei cieli mi abbassai nel seno della Vergine.
“Per
il mio collo, considera la generosità della pazienza con cui portai il
peso non solo dei peccati di quel tempo, ma di tutti i delitti che si
commetteranno sino alla fine dei secoli.
“Lodami per aver portato la Croce su le mie spalle.
“Per il mio dorso lodami perché sopportai i crudeli dolori della flagellazione.
“Per il mio Cuore, esalta l'amore e la suprema fedeltà che dimostrai agli uomini.
“Per le mie mani e le mie braccia, lodami per le opere e le fatiche della mia. Umanità a pro della salvezza del mondo.
“Per
i miei fianchi, lodami per l'incredibile dolore che in quelli risentii e
che fu uno dei miei più gravi dolori quando per te fui steso su la
Croce.
“Per i miei ginocchi, lodami per la mia divozione nella preghiera.
“Per i miei piedi, loda gli ardenti desiderii nei quali tutti i giorni della mia vita mi affaticai per la salvezza degli uomini.
“Pensa pure alla sete delle anime vostre che mi divorò quaggiù, durante tutta la mia vita”.
Se
uno confessa volentieri i suoi peccati, e teme di non essersi
confessato bene, senza però trovare nella sua coscienza nulla che non
abbia confessato, faccia a Dio la predetta confessione di lode. E se
conoscerà di aver mancato in qualche punto, lo confessi a Dio. In tal
modo, quando con le sue lodi esalta la Divinità, riconosca la propria
colpa di non aver avuto per Dio tutta la riverenza conveniente; di aver
tante volte macchiato in sé medesimo l'immagine di Dio, occupando la sua
memoria in oggetti terreni ed inutili, o applicando con vana curiosità
la sua ragione alla sapienza umana e dilettandosi nelle cose caduche e
vili.
Quando esalta gli occhi della chiaroveggenza divina, deplori di
aver rivolto verso le cose di quaggiù i suoi sensi e le sue facoltà di
cui doveva usare per crescere nella scienza di Dio. Quando loda le
orecchie della divina Misericordia si scusi di non aver prestato tutta
la debita attenzione alla parola di Dio, e di non aver dato ascolto alle
preghiere del suo prossimo. E quanti peccati commessi con la bocca!
Mormorazioni, parole vane ed inutili, inopportuno silenzio rispetto alla
parola di Dio ed alla dottrina, o talvolta nella preghiera e nel canto.
Quel giogo di Cristo che accettò nel santo Battesimo, quante volte ha
voluto scuoterlo rifiutandosi di. sopportare le contrarietà e le pene?
E
quel giogo della santa Religione, accettato per Dio ed alla presenza
dei Santi, non l'ha forse sprezzato, sottraendosi all'obbedienza, o
tralasciando nella sua negligenza di fare quanto doveva secondo la sua
professione?
Quando si ricorderà la crudeltà con cui Gesù Cristo fu
flagellato, si riconoscerà colpevole di non aver castigato la sua carne,
di aver ceduto per pigrizia alle voglie del suo corpo e di averlo
troppo delicatamente nutrito.
Il suo cuore ha peccato quando non ha
amato Dio con tutte le sue forze, quando invece di meditare la legge
divina, si. è lasciato trascinare dai pensieri inutili; le sue mani
hanno peccato nel commettere il male ed astenersi dal bene, specialmente
col trascurare le opere di misericordia é di carità. I suoi piedi
spirituali, i quali figurano gli affetti, li ha più volte macchiati
rimovendoli da Dio, quando non ha aspirato a Lui ed alle cose celesti
con tutte le sue forze.