Sotto il Tuo Manto

Sabato, 7 giugno 2025 - Sant' Andronico di Perm (Letture di oggi)

Dio può tutto, ma ha lasciato morire sulla Croce il proprio Figlio. Perché? C'è una risposta a tutti i nostri perché, fatta apposta per chi ha il coraggio della fede. È quella del sogno della Risurrezione. Questo sogno ha cambiato il mondo ed è la più grande speranza che vuole il trionfo dell'amore. In questo sogno si trova la risposta ad ogni oscurità . Questo sogno è il nostro sostegno vitale nel deserto della vita. Questo sogno mi fa vivere meglio, mi dà  coraggio e mi tira fuori dal mio sepolcro esistenziale. Ma questo sogno non è una vaga allegoria che riguarda una qualche rinascita spirituale; questo sogno è un Fatto e su questo Fatto sì fonda la nostra fede. Un Fatto è superiore ad ogni predica, ad ogni spiegazione ed esperienza umana. Comunque, un testimone è più credibile di un teologo. Siamo testimoni della Risurrezione. Lode a Te, Signore! (Don Nikola Vucic)

CAPITOLO XXIX: UNA MESSA E UNA PROCESSIONE CELEBRATA DAL SIGNORE


Nel tempo in cui, durante la vacanza della sede episcopale, i Canonici molestavano la Congregazione in occasione di interessi temporali e gettavano persino l'interdetto sul monastero, Metilde, nel giorno dell'Assunzione della Beata Vergine provò un gran dolore per essere priva del Corpo del Signore. Frattanto, mentre l'anima sua ardeva del più vivo desiderio, le parve che il Signore medesimo rasciugasse le sue lagrime e prendendole le mani, le dicesse: “Oggi vedrai cose meravigliose”.
Quando dunque il sacerdote avrebbe dovuto, secondo l'uso, intonare per la processione il responsorio Vidi speciosam, le sembrò che tutta la Comunità si mettesse in fila per la processione al seguito del suo Signore e della di Lui Santissima Madre.
Il Signore portava un vessillo bianco e rosso; la parte bianca era ornata di rose d'oro, e la parte rossa di rose d'argento:
La processione fece il giro del chiostro sino al coro, e di là ritornò in chiesa dove il Signore si apparecchiò a celebrare Lui medesimo la messa, rivestendosi della pianeta rossa e dei paramenti pontificali.
San Giovanni Battista doveva leggere l'Epistola, perché per il primo si era rallegrato per il gaudio della Beata Vergine, esultando nel seno di sua madre. San Giovanni l'Evangelista doveva leggere il Vangelo, perché era stato il custode della gloriosa Vergine. San Giovanni Battista e san Luca come ministri servivano il Signore all'altare, mentre san Giovanni l'Evangelista assisteva la Beata Vergine.
Maria stava a destra dell'altare, ornata di una veste splendente come la luce del sole, e portava in capo una corona arricchita di gemme incomparabili.
Nel momento in cui tutti i Santi presenti incominciarono la messa solenne Gaudeamus, la Beata Vergine si avviò verso l'altare ed offrì a suo Figlio un gioiello d'oro, tagliato come un cristallo purissimo; questo gioiello portava incastrate molte gemme lucenti come specchi dove la Santissima Vergine contemplava il riflesso di tutte le sue virtù. Ora, questo meraviglioso gioiello, in forma di scudo, copriva tutto il petto del Signore; e in quello la Beata Vergine Maria contemplava sé stessa come in uno specchio. La messa proseguì sino all'ultimo Kyrie eleison, poi il Signore con voce alta intonò il Gloria in excelsis, dicendo: “Della gioia del mio Cuore a tutti vi offro di gustare la gloria”.
All'offertorio, le suore le quali avevano reso speciale omaggio alla santissima Vergine, si avanzarono per offrire degli anelli d'oro che il Signore accettò e si mise alle dita.
Il Sommo Sacerdote e Pontefice Gesù, quando ebbe cantato il Prefazio sino alle. parole: Cum quibus et nostras voces, disse ai Santi: “Cantate tutti, cantate”.
E tutti cantarono: Sanctus, Sanctus, Sanctus; ma la voce della Beata Vergine era; la più soave e chiaramente si distingueva, in mezzo a quelle dei Santi.
Giunto all'istante sacro dell'elevazione dell'Ostia, il Signore che in pari tempo è Sacerdote e Vittima, parve elevare l'Ostia rinchiusa in un ciborio d'oro coperto di un velo, e questo figurava che il santissimo sacramento è oscuro per ogni intelletto sia umano sia angelico.
Dopo il Pax Domini, una mensa venne eretta; il Signore vi sedette, e la sua Madre vicino a Lui. L'intera Comunità si accostò alla mensa e ciascuna delle suore inginocchiata, per così dire, sotto il braccio della Beata Vergine, ricevette il Santissimo Sacramento dalla mano del Signore. La Beata Vergine teneva una coppa d'oro sotto il costato semi­aperto del Figlio suo, e ciascuna delle suore con una cannuccia d'oro vi attingeva quel dolce liquore che emanava dal costato del Signore.
Finita la messa, il Signore con la sua mano diede la benedizione, e a ciascuna delle sue dita si vedevano gli anelli d'oro di cui sopra, simbolo del suo mistico sposalizio con le vergini sue spose. I rubini che brillavano in quegli anelli esprimevano che il suo sangue appartiene specialmente all'ornamento delle Vergini.