Sotto il Tuo Manto

Sabato, 7 giugno 2025 - Sant' Andronico di Perm (Letture di oggi)

Difficilmente l'uomo arriva a cono­scere se stesso, ragion per cui egli non può giudicare se stesso imparzial­mente; infatti, se si conoscesse a suf­ficienza, sicuramente non fabbriche­rebbe torri così alte sopra fondamenta così poco consistenti. (Massime di perfezione cristiana)

CAPITOLO XIX: NELLA SECONDA FESTA DI PASQUA


Nel secondo giorno di Pasqua, mentre si leggeva il Vangelo: Rimanete con noi, quella divota vergine disse al Signore: “O mia unica dolcezza, dimorate con me, ve ne prego, perché il giorno della mia vita declina verso la sera”.
“Io resterò con te, replicò il Signore, come un padre col suo figlio, ti farò parte della celeste eredità che ti acquistai col mio prezioso sangue, e di tutto ciò. ch'io feci per te su la terra durante trentatrè anni: tutto questo lo riceverai in proprietà:
“Resterò ancora con te come un amico col suo amico: chi ha trovato un amico fedele, presso di lui cerca un rifugio in tutte le sue. necessità e non lo abbandona punto; così in me che sono l'amico fedele, troverai un rifugio sicuro; nella tua debolezza tu potrai sempre affidarti a me, ché in tutto fedelmente ti aiuterò.
“Dimorerò pure con te come lo sposo con la sua sposa: fra loro non può esservi separazione se non in caso di infermità; orbene, se ti infermerai, io che sono il più perito dei medici ti guarirò dei tuoi mali; epperò tra noi non vi sarà mai separazione, ma indissolubile ed eterna unione.
“Infine, resterò con te come un viandante col suo compagno; se uno dei due porta un carico troppo pesante, subito l'altro gli porge la mano e ne divide con lui il peso: io pure sarò così assiduo a portare con te tutti i tuoi carichi che ti sembreranno sempre leggieri”.
Metilde allori si ricordò che il Signore altra volta le aveva detto: “Ti dono l'anima mia come compagna e come guida: in essa tu puoi aver fiducia; se sarai triste, ti consolerà, e sarà per te in ogni occasione una amica fedele”. Disse dunque al Signore: ­ “Ahimé! mio Signore, vita dell'anima mia e mia dolcissima guida, perdonatemi, perché troppo raramente ho associato alle mie opere questa nobilissima compagna, né in tutte le cose mie ho ricercato come dovevo il suo aiuto!”.

“Ti perdono, ripigliò il Signore, e l'anima mia resterà con te sino al termine della tua vita. Allora ti riceverà, ti darà i medesimi sentimenti con cui morendo su la Croce raccomandai lo spirito mio nelle mani del Padre mio, e in tale unione ti présenterò al Celeste Padre”.
Dopo questa promessa del suo Diletto, Metilde si mise a pregare per una sua amica fedele, affinché il Signore le facesse parte di questi medesimi beni. E in quell'istante vide quella persona in presenza di Cristo il quale le prendeva le mani e le conferiva la proprietà di tutti quei beni.

Essendo inoltre dal proprio cuore portata a lodare altamente il Signore per tutti questi benefizi, lo pregò che preparasse alla sua celeste famiglia qualche magnifico banchetto. Incontanente vide i preparativi di uno splendido convito, e il Signore vestito di un abito nuziale di color verde cosparso di rose d'oro. Egli le diceva: “Io sono una rosa nata senza spine, eppure da quante spine non fui io ferito!”.
La famiglia celeste del Signore portava vesti simili a quelle del Signore medesimo.
Essendo le nozze preparate, il Signore domandò: “Chi vuol tenere il posto del giullare?” E subito prendendo l'anima di Metilde nelle sue divine mani la fece danzare.
A quella vista i commensali ne provarono un nuovo aumento di gaudio e ringraziarono il Signore della graziosa amabilità che dimostrava verso quell'anima; ma Metilde stringendo il suo Diletto con abbracciamenti d'intima carità, lo condusse davanti alla mensa d'egli invitati e vide allora una luce di uno splendore meraviglioso che emanando dalla divina faccia di Cristo, illuminava tutta la Corte celeste e si diffondeva in tutte le coppe di quella mensa regale.
In tal modo lo splendore dell'amabile faccia del Signore era la sazietà degli eletti, la loro gioia e la loro voluttà; perché in se stesso il Signore dona loro una sazietà senza noia, una gioia senza fine, con eterni trasporti di allegrezza.

Al dolce Figlio della Vergine siano lode ed onore per un tal, banchetto!