Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Gesù, ti ringrazio d'aver bevuto prima di me l'amaro calice che a me porgi già  addolcito. Ecco ho accostato le mie labbra a questo calice della tua santa volontà . Avvenga di me ciò che, prima di tutti i secoli, la tua sapienza ha stabilito. Desidero vuotare fino in fondo il calice a cui fui predestinata. Una simile predestinazione non sarà  oggetto del mio esame: la mia fiducia sta nel venir meno di ogni mia speranza. In te, Signore, tutto è buono; tutto è dono del tuo cuore. Non preferisco le consolazioni alle amarezze, né le amarezze alle consolazioni: ti ringrazio, Gesù, per ogni cosa. Sono felice di fissare il mio sguardo su di te, Dio incomprensibile. È in questa esistenza singolare che il mio spirito dimora, e qui io sento di trovarmi a casa mia. O bellezza non creata, chi ha conosciuto te una volta sola, non può amar altro. Trovo dentro di me una voragine e nessuno, se non Dio, la può colmare. (Santa Faustina Kowalska)

CAPITOLO III: LA VOCE DEL SIGNORE


Nella domenica seconda di Avvento, mentre si cantava la messa: Populus Sion, a quelle parole dell'introito: Il Signore farà sentire la Voce della sua gloria, quella vergine desiderò sapere cosa sia questa voce della divina gloria e il Signore le disse: “La voce della mia gloria si fa sentire quando l'anima pentita piange i suoi peccati più per amore che per timore, e in tal modo merita di sentire da me le parole del perdono: Ti sono rimessi i tuoi peccati, va in pace. Non appena l'uomo sente un vero dolore ed una sincera contrizione per i suoi peccati, gli rimetto tutte le sue colpe e lo ricevo nelle mie braccia come se mai non avesse peccato.
“La voce della mia gloria risuona ancora quando l'anima a me unita nell'orazione intima, ossia nella contemplazione, ode da me questa dolce voce: Vieni, amica mia, mostrami il tuo viso. (Cant. II, 14).
“Inoltre è pure la voce della mia gloria quella che nell'ora della morte dolcemente invita l'anima ad uscire dal suo corpo per entrare nell'eterno riposo, con queste dolci parole: Vieni, eletta mia; tu sarai il mio trono, perché ho desiderato la tua bellezza.
“Infine, nel dì del giudizio, quando convocherò i miei eletti destinati fin dall'eternità agli splendori del regno celeste, la voce della mia gloria dirà: Venite, voi che siete benedetti dal Padre mio, ricevete il regno che vi fu preparato fin dall'origine del mondo.
(Matth., XXV, 34).