Capitolo Cinquantesimo

Come dicendo messa il dì de' morti, frate Giovanni della Vernia vide molte anime liberate del purgatorio.
Dicendo
una volta il detto frate Giovanni la messa il dì dopo Ognissanti per
tutte l'anime de' morti, secondo che la Chiesa ha ordinato, offerse con
tanto affetto di carità e con tanta piatà di compassione quello
altissimo Sacramento (che per la sua efficacia l'anime de' morti
desiderano sopra tutti gli altri beni che sopra tutto a loro si possono
fare) ch'egli parea tutto che si struggesse per dolcezza di pietà e
carità fraterna. Per la qual cosa in quella messa levando divotamente il
corpo di Cristo e offerendolo a Dio Padre e pregandolo che per amore
del suo benedetto figliuolo Gesù Cristo, il quale per ricomperare le
anime era penduto in croce, gli piacesse liberare delle pene del
purgatorio l'anime de' morti da lui create e ricomperate; immantanente
egli vide quasi infinite anime uscire di purgatorio, a modo che faville
di fuoco innumerabili ch'uscissono d'una fornace accesa, e videle salire
in cielo per li meriti della passione di Cristo, il quale ognindì è
offerto per li vivi e per li morti in quella sacratissima ostia, degna
d'essere adorata in secula seculorum.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.