Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 6 giugno 2025 - San Norberto (Letture di oggi)

Dopo la morte di Gesù gli apostoli, amareggiati e delusi, tornano alla vita di prima: i pescatori di uomini, a cui stando con Gesù è sembrato di sognare, ora si risvegliano a cruda realtà , cioè tornano ad essere semplici pescatori. Lo fanno per dignità  e per ripiego. Ora la vita di apostoli diventa un vivacchiare. Nella vita di fede non bisogna accontentarsi. Bisogna vivere all'altezza del proprio ideale. Chi si ferma, chi si accontenta, perde la parte migliore, perde l'ebbrezza della vetta. Vivere non è vivacchiare. Vivere non è aspettare. Si aspetta un treno, ma la vita no. Vivere è aspirare ai sogni e assaporare l'ideale. La vita non è una passeggiata, ma piuttosto una scalata. Se vuoi goderti un bel panorama, devi andare verso la cima. (Don Nikola Vucic)

Capitolo Diacessettesimo


Come uno fanciullo fraticino, orando santo  Francesco di notte, vide Cristo e la Vergine Maria e molti altri santi parlare con  lui.

Uno fanciullo molto puro e innocente fu ricevuto nell'Ordine,  vivendo santo Francesco; e stava in uno luogo piccolo, nel quale i  frati per necessità dormivano in campoletti. Venne santo Francesco  una volta al detto luogo; e la sera, detta Compieta, s'andò a dormire  per potersi levare la notte ad orare, quando gli altri frati dormissono,  come egli era usato di fare. Il detto fanciullo si puose in cuore di spiare  sollecitamente le vie di santo Francesco, per potere conoscere la sua  santità e spezialmente di potere sapere quello che facea la notte  quando si levava. E acciò che 'l sonno non lo ingannasse, sì si puose  quello fanciullo a dormire allato a santo Francesco e legò la corda sua  con quella di santo Francesco, per sentirlo quando egli si levasse e di  questo santo Francesco non sentì niente. Ma la notte in sul primo sonno, quando tutti gli altri frati  dormivano, si levò e trovò la corda sua così legata e sciolsela. Pianamente, perché il fanciullo non si sentisse, e andossene santo Francesco solo nella selva ch'era presso al luogo, ed entra in una celluzza che v'era e puosesi in orazione.
E dopo alcuno spazio si desta il fanciullo e trovando la corda isciolta e  santo Francesco levato, levossi su egli e andò cercando di lui; e  trovando aperto l'uscio donde s'andava nella selva, pensò che santo  Francesco fusse ito là, ed entra nella selva. E giungendo presso al luogo dove santo Francesco orava, cominciò a udire un grande favellare; e appressandosi più, per vedere e per intendere quello ch'egli udiva, gli venne veduta una luce mirabile la quale attorniava santo Francesco, e in essa vide Cristo e la Vergine Maria e santo Giovanni Battista e l'Evangelista e grandissima moltitudine d'Agnoli, li quali parlavano con santo Francesco. Vedendo questo il fanciullo e udendo, cadde in terra tramortito. Poi, compiuto il misterio di quella santa apparizione e tornando santo Francesco al luogo, trovò il detto fanciullo, col piè, giacere nella via come morto, e per compassione si lo levò e arrecollosi in braccia e portollo come fa il buono pastore alle sue pecorelle.
E poi sapendo da lui com'egli avea veduta la detta visione, sì gli comandò che non lo dicesse mai a persona, cioè mentre che egli fosse vivo. Il fanciullo poi, crescendo in grazia di Dio e divozione di santo Francesco, fu uno valente uomo in nello Ordine, ed esso dopo la morte di santo Francesco, rivelò alli frati la detta visione.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.