Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

E, se una creatura di buona volontà , mi vorrà  amare, e farà  della sua vita un solo atto d'amore, da quando si alza a quando si addormenta, (col cuore s'intende) Io farò per quest'anima delle follie... Ho sete d'amore, ho sete di essere amato dalle mie creature. Le anime per giungere a Me, credono che sia necessaria una vita austera, penitente. Vedi come mi trasfigurano! Mi fanno temibile, mentre Io sono solamente Buono! Come dimenticano il precetto che Io vi ho dato "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima ecc..." Oggi, come ieri, come domani, alle mie creature Io chiederò solo e sempre amore. (Suor Maria Consolata Betrone)

33-37 Maggio 14, 1935 Chi fa la Divina Volontà non fa bisogno di leggi. Chi vive in Essa dà lavoro a tutti, al Padre Celeste, alla Madre Celeste e allo stesso Gesù.


(1) Sono nelle braccia del mio adorabile Volere Divino, sebbene immersa nel dolore della privazione del mio Gesù benedetto, le ore sono secoli senza di Lui, che pena, che morte continua, senza pietà e misericordia, giustamente mi punisce perché troppo ingrata ed incorrispondente sono stata. Ma deh! amor mio, nascondi le mie miserie nelle tue piaghe, coprimi col tuo sangue, le mie pene le unisco alle tue pene affinché gridino insieme: Pietà, perdono di questa povera creatura, ma senza di Te non ne posso più. Ma mentre sfogavo il mio dolore, il mio dolce Gesù mosso a compassione del mio lungo martirio, come lampo che fugge mi ha fatto la sua breve visitina e mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, coraggio, non ti allarmare, la mia Divina Volontà ti dà tutto in tuo potere, in modo che puoi dire tutto è mio; le mie pene, le mie piaghe, il mio sangue, tutto è tuo, sicché non hai bisogno di chiedermele, ma di prenderle per servirtene per i tuoi bisogni, tanto vero che in chi regna la mia Divina Volontà non fa bisogno di leggi, ma sente in sé stessa la natura cambiata in legge divina, come in natura sente la forza del respiro, del palpito, così sente la forza della legge come parte sostanziale della sua vita. E siccome la mia legge è legge d’amore, di santità, d’ordine, perciò sente in sé la natura dell’amore, della santità, dell’ordine. La mia Volontà, dove Essa regna, è tanto il suo Amore, che trasforma in natura i beni che vuol dare alla creatura, affinché ne sia proprietaria, nessuno li può togliere ed Io stesso mi faccio custode dei doni in natura concessi a questa creatura”.

(3) Il dolce Gesù ha fatto silenzio, e la mia mente nuotava nel mare della Divina Volontà, e riprendendo il suo dire ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, tu devi sapere che chi vive nella mia Volontà dà da lavorare a tutti. Il mio Padre Celeste vedendo la creatura nel suo Volere Divino vi si mette d’intorno per formare il lavoro della sua immagine e somiglianza, molto più che trovando la sua Volontà in essa, trova le materie adattabili che si prestano a ricevere il suo lavoro per formare la più bella immagine che le somiglia, ed oh! il suo contento che col suo lavoro può produrre immagini sue. Dà il lavoro alla Madre Celeste, perché trovando la mia Volontà Divina nella creatura, trova chi le fa compagnia, chi riceve la sua Maternità come figlia, trova a chi può comunicare la sua fecondità, i suoi atti fatti nel mio Volere, trova in chi può fare il suo modello e la sua copia fedele, ed oh! il contento di questa Madre Celeste, il suo lavoro assiduo, le sue cure, le sue premure materne ché può fare da vera Madre e ché può dare la sua eredità, ed essendo una la Volontà della Madre e della figlia, può farsi comprendere e mettere in comune le sue grazie, il suo amore, la sua santità; nel suo lavoro si sente felice perché trova chi la corteggia, chi la somiglia e vive della sua stessa Volontà Divina. Chi vive in Essa sono le sue figlie predilette, le sue beniamine, le sue segretarie, si può dire che in virtù del mio Voler Divino posseggono una calamita potente che attirano talmente gli sguardi di questa Madre Celeste, che non può spostarli da sopra di loro; e la gran Signora per tenerla sicura, lavora col metterle d’intorno le sue virtù, i suoi dolori, il suo amore e la stessa Vita del Figlio suo. Ma ciò non è tutto, il tuo Gesù, come veggo che l’anima ha messo da parte la sua volontà per vivere della mia, mi metto al lavoro per formare le mie membra, il mio capo è santo e sento il bisogno delle membra sante per poggiare il mio capo, e così poter comunicare la sua virtù in esse, e chi mai può formarmi le membra sante se non la mia Volontà? Quindi il mio lavoro è incessante per chi vive in Essa, si può dire che mi metto a guardia dentro e fuori di essa, affinché nessuno vi entri per interrompere il mio lavoro, e per formarmi queste membra ripeto il lavoro di concepire di nuovo per rigenerarli; rinasco per farli rinascere; piango, soffro, predico, muoio, per comunicare i miei umori vitali e divini in queste membra, affinché restino fortificate e divinizzate, degne del mio capo santissimo, ed ho il mio contento, che sebbene lavoro, ma ripeto la mia Vita e formo le ripetitrice di Essa; ma che cosa non farei e darei in chi vive nella mia Volontà? Essa mi chiude nella creatura per farmi lavorare e farmi formare membra degne delle mie mani creatrici, e come l’anima riceve il mio lavoro, così mi sento felice e contraccambiato dell’opera della Creazione e Redenzione. Ora gli angeli, i santi, vedendo il Padre Celeste, la Sovrana Regina, ed il loro Re, tutti intenti a lavorare in questa creatura, anche loro vogliono aiutarci nel lavoro, e schierandosi intorno alla fortunata creatura lavorano col difenderla, allontanano i nemici, la liberano dai pericoli e formano muri di fortezza, affinché nessuno la può molestare. Vedi dunque come chi vive nel mio Volere Divino dà lavoro a tutti, e tutti si occupano di lei”.