Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Un discepolo si era macchiato di un grave peccato. Tutti gli altri reagirono con durezza condannandolo. Il maestro, invece, taceva. Uno dei discepoli non seppe trattenersi e sbottò: "Non si può far finta di nulla, Dio ci ha dato gli occhi!" Il maestro allora replicò: "Sì, è vero, ma ci ha dato anche le palpebre!" Il giudicare gli altri è sempre da evitare. La correzione fraterna è praticabile solo se scaturisce dall'amore e da chi si riconosce figlio perdonato dal Padre, fratello tra fratelli. Gesù non scelse Pietro perché non avesse di meglio: lo scelse perché, proprio attraverso l'amara esperienza del rinnegamento, ha saputo lasciarsi perdonare, trasformare e amare dal Signore. Solo chi si sente perdonato e amato è capace di comprendere, amare e guidare gli altri. (Don Nikola Vucic)

25-4 Ottobre 25, 1928 L’anima che vive nel Fiat fa sorgere e mette in campo tutte le opere divine. Esempio. La benvenuta del Padre Celeste.


(1) La mia piccola e povera mente me la sento come fissata nel Fiat Divino, sento tutta la forza del dolce incanto della luce delle sue verità, le incantevoli scene di tutti i prodigi e varietà di bellezze che Esso contiene, e ancorché volessi pensare ad altro, mi manca il tempo di farlo, perché il mare del Voler Divino mormora sempre ed il suo mormorio assorda, ammutolisce tutte le altre cose e mi tiene tuffata nel suo mare per mormorare insieme con lui. Oh potenza, oh dolce incanto dell’eterno Volere, quanto sei ammirabile e amabile! Onde vorrei che tutti mormorassero insieme con me e pregavo la Sovrana Regina che mi desse il mormorio del suo amore, dei suoi baci per ridarli a Gesù, perché avevo fatto la comunione e mi sentivo che per compiacere Gesù, volevo dargli i baci della Mamma sua. Ed il mio sempre amabile Gesù muovendosi e facendosi sentire nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tutto ciò che fece la Regina del Cielo, tutto sta in quel Fiat Divino, il cui ebbe la gloria, l’onore di possederlo, si può dire che tutti i suoi atti sono coinvolti nel mare interminabile del Voler Divino e nuotano in Esso come nuotano i pesci nel mare, e l’anima che vive in Esso, fa sorgere non solo tutti gli atti della mia Mamma Celeste, ma fa sorgere di nuovo e mette in campo tutte le opere del suo Creatore. Solo chi vive nel mio Volere può sedersi alla mensa divina, può aprire tutti i suoi tesori, può entrare nel sacrario dei più intimi segreti dei nascondigli divini, e da patrona prende e le ridà al suo Creatore. Ed oh! quante cose mette in moto, le fa sorgere e mette in attitudine tutte le opere divine, e ora fa una musica divina, ora fa una scena delle più belle e commovente, ora mette in moto tutto il suo amore e facendolo risorgere forma una scena incantevole tutta d’amore al suo Creatore. Sicché essa è la rinnovatrice di tutte le gioie e felicità al suo Creatore. Vedi, come tu volevi darmi i baci della Mamma Regina, li hai messi in moto e sono corsi a baciarmi. Per chi vive nella mia Divina Volontà succede come ad una persona che entrasse in un palazzo regale, il re che lo abita tiene concerti musicali, oggetti per formare le scene più belle, opere d’arte di svariata bellezza, ora la persona che entra si siede al concerto musicale e suona, il re allettato dal suono, corre e va a sentire la suonata, ora quella persona vedendo che il re gode, passa e mette in moto gli oggetti e mette in campo la scena, il re resta rapito e sebbene sa che sono cose sue, ma quella persona li ha messo in moto per fargli piacere. Tale è per chi vive nel mio Fiat Divino, entra nel palazzo reggio del suo Padre Celeste, e trovando tante svariate bellezze, le mette tutte in moto, per far gioire, felicitare, amare Colui che l’ha messo dentro, e siccome non c’è bene che non possiede il mio eterno Volere, così non c’è gioia, amore, gloria che l’anima non possa dare al suo Creatore, ed oh! come c’è gradito nel vedere questa fortunata creatura nel nostro reggio palazzo del nostro Voler Divino che tutto vuol prendere, tutto vuol mettere in moto, vuol toccare tutto, pare che non è contenta se non prende tutto per darci tutto, farci le feste e rinnovarci le nostre gioie e felicità. E Noi nel vederla le diamo il benvenuto e Noi stessi le diciamo: “Figlia carissima, presto, presto facci una nostra sonatina divina, ripetici una scena commovente d’amore, rinnovaci la nostra felicità”. Ed essa ora ci rinnova le gioie della Creazione, ora quelle della Sovrana Regina, ora quelle della Redenzione. E finisce sempre col suo e nostro gradito ritornello: “Il tuo Volere sia conosciuto e regni come in Cielo così in terra”.