DISCORSO 5 GIACOBBE LOTTA CON L'ANGELO

Ascoltare la parola di Dio.
1. Per il cristiano è di somma importanza questa regola di comportamento: ascoltare la parola di Dio mentre vive in questo mondo e aspettare colui che viene a salvare il mondo prima con la misericordia e poi con la separazione [dei buoni dai cattivi] attraverso il giudizio. Per questo il Signore nostro Gesù Cristo si offrì a noi come esempio 1 perché, siccome siamo cristiani, o imitiamo lui o gli altri che hanno imitato lui 2. Ci sono alcuni che sono chiamati cristiani ma non lo sono, i quali sono stati messi da parte dalla Chiesa come sterco, come sono tutte le eresie e tutti gli scismi, che si possono anche paragonare ai tralci infruttiferi perché tagliati dalla vite 3, e alla pula che prima ancora della vagliatura il vento disperde dall'aia 4. Ce ne sono altri invece che sono cattivi all'interno, inseriti cioè nella comunione cattolica; questi è necessario che il buon cristiano tolleri fino alla fine, perché la vagliatura di questa messe e dell'aia non avverrà che nel giorno del giudizio. Queste cose ve le abbiamo raccontate sempre e nel nome di Cristo pensiamo che ormai siano ben fisse nei vostri cuori. Questi brani che vi vengono letti vi si leggono forse ora per la prima volta o non piuttosto vi vengono ripetuti ogni giorno? Come è necessario che ogni giorno vi si ripeta la lettura della parola di Dio perché i mali del mondo e le spine non nascano nel vostro cuore e soffochino il seme che vi è stato seminato 5, così è necessario che vi si ripeta continuamente anche la spiegazione della parola di Dio, affinché, dimenticandovene, non diciate di non aver sentito dire quelle cose che invece noi affermiamo di aver detto.
Il perdono dei nemici.
2. Vengono molti - ed ora è tempo che nel nome di Dio si affrettino a ricevere la grazia del battesimo - i quali credono che vengono loro rimessi tutti i peccati fatti in precedenza, proprio tutti, e possono uscirne senza alcun debito nei confronti del Signore; come quel servo che rendeva ragione al suo padrone e si accorse che gli doveva diecimila talenti 6, e tuttavia se ne andò senza alcun debito, non perché in realtà il debito non gli era rimasto, bensì perché il padrone era misericordioso, non volle nulla e mandò libero il debitore. E tuttavia, fratelli, quanto grandemente ci atterrisce il comportamento di quel servo! Poiché non volle lasciare libero il suo compagno di servitù o per lo meno differire la riscossione dei cento denari, il padrone gli richiese i diecimila talenti che gli aveva condonato. Coloro pertanto che usciranno dall'acqua del battesimo perdonati e assolti da tutti i peccati, evitino il pericolo che, se qualcuno peccasse contro di essi ed essi non volessero perdonargli, non solo non vengano di nuovo perdonati, ma che venga loro richiesto tutto ciò che era stato condonato. Nessuno perciò dica: "Chi perdona? O chi ha mai perdonato?". Gli uomini muoiono facendosi questa domanda. Ama il tuo nemico, dice il Signore 7. E tu invece ti chiedi: "Chi mai l'ha fatto?". Perché lui non l'ha fatto, crede che nessuno abbia potuto farlo. È, questa, una cosa che accade nel cuore. Donde vedi chi perdona? Pensi che non abbia perdonato chi grida? Forse qualche volta uno grida e comanda di percuotere un uomo e tu credi che non abbia perdonato. Perché? Tu quando percuoti tuo figlio conservi odio nel tuo cuore? Perciò è un fatto che accade nel cuore. Solo Dio vede se è stato perdonato. A volte capita che uno non colpisce, sembra rinunciare alle vie di fatto e tuttavia s'infuria nel cuore, augura interiormente il male al nemico e vorrebbe farlo morire. Conserva contro di lui una volontà cattiva, anche se apparentemente non lo offende fisicamente. Al contrario si vedono alcuni che danno una punizione corporale, ma questa punizione corporale è segno di benevolenza. Vuole che l'altro s'incammini sulla buona strada e quanto più gli vuol bene tanto più desidera che venga corretto. Così si comporta anche Dio. Forse che egli non ci ama? Non ci esorta a questo, ad amare i nostri nemici, affinché, per quanto possiamo, siamo simili a lui? Così ha detto infatti: Siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli, il quale fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti 8. Quanto amore era in Dio, quando ha mandato Cristo ad essere crocifisso per i peccatori e gli empi e ci ha acquistati a prezzo del suo sangue 9, mentre noi eravamo suoi nemici perché amavamo le cose che lui ha fatte invece di amare lui che le ha fatte 10! Mentre noi facevamo queste cose Dio mandò - come dice l'Apostolo - il proprio Figlio 11 e per noi empi lo consegnò perché fosse ucciso da altri empi 12. E se ci è stato fatto un dono sì grande quando ancora non credevamo, che cosa ci darà ora che crediamo 13? Ecco come Dio ama gli uomini. Osserviamo bene, fratelli: forse non li flagella? Non li corregge? Se non li corregge, come si spiegano la fame, le malattie, le pestilenze, le infermità? Tutte queste cose sono correzioni da parte di Dio. Se dunque lui ama e tuttavia corregge, anche tu, se hai autorità su qualcuno, mentre gli mostri il segno dell'affetto, non negargli il flagello della correzione. Se glielo negherai, è segno che non lo ami veramente; perché lui muore nei peccati mentre, se corretto, forse li avrebbe abbandonati; questo ti sarà ancor più imputato come vero odio.
L'esempio di Cristo.
3. Nessuno dica: "Chi ce la fa?". Sforzatevi di adempiere queste cose nei vostri cuori. Tenete duro ad amare. Lottate e vincerete. Cristo ha vinto in questa lotta. Contro che cosa dovete lottare? Contro il peccato lottate, contro le parole di quegli uomini che empiamente vi dicono: "Dunque non ti vendichi? Non ti difendi e non gli rispondi? Ah, se ce l'avesse con me...". Lottate e vincete. Se, quando soffrì tanti supplizi dai giudei, Cristo avesse voluto comandare alla terra che si aprisse e inghiottisse i suoi persecutori, non l'avrebbe potuto fare? Se dunque colui che aveva il potere di farlo li sopportò fino al punto di essere sospeso alla croce, e pendendo dalla croce disse: Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno 14, tu, servo redento dal sangue del tuo Signore crocifisso, non imiterai il tuo Salvatore? Che bisogno c'era di patire tanto, mentre poteva anche non patire affatto? Disse infatti: Ho il potere di dare la mia anima e ho il potere di riprenderla. Nessuno me la toglie, ma io la do per riprenderla di nuovo 15. E così ha fatto. Che cosa è accaduto, fratelli? Era appeso sulla croce, come leggiamo ai candidati [al battesimo]. Ma quando vide che tutte le Scritture s'erano verificate in lui, fino a dargli anche l'aceto: È compiuto - disse - e inclinò il capo e spirò 16, come se restasse questo perché tutto fosse compiuto. Quando volle perciò rese la sua anima 17. E per questo lui era Dio, mentre gli altri che erano stati crocifissi accanto a lui erano uomini. Lui muore prima, gli altri più tardi. E quando fu ordinato che i corpi venissero deposti dalla croce, a causa del sabato, perché venissero seppelliti, trovarono i due ladroni ancora vivi e spezzarono loro le gambe, il Signore invece già era morto. E tuttavia uno di essi con la lancia squarciò il suo costato e ne uscirono sangue e acqua 18. Ecco il tuo prezzo. Che cosa uscì dal costato se non il sacramento che ricevono i fedeli? Spirito, sangue ed acqua 19. Lo spirito che mandò fuori, il sangue e l'acqua che uscirono dal costato. Dal sangue e dall'acqua è significata ed è nata la Chiesa. E quando uscirono il sangue e l'acqua dal costato? Mentre già il Signore dormiva sulla croce, perché anche Adamo nel paradiso si addormentò e così dal costato gli fu formata Eva 20. Ecco perciò il tuo prezzo. Imita l'umiltà e segui le orme del tuo Signore e non dire: "Chi ce la fa?". Attorno a te c'è forse anche chi non ce la fa. Ma se tu ce la farai, pur circondato da quella moltitudine, ti sarà computato alla stessa maniera che se ci fosse nell'aia un solo chicco di grano in mezzo ad una quantità immensa di pula. Difficilmente troverai due chicchi di grano uniti insieme, ma in mezzo ai chicchi c'è mescolata la pula. Così tra coloro che vogliono servire Dio c'è lo strepito e la moltitudine dei cattivi che li circondano da ogni parte, perché da qualunque parte si girano non trovano se non cattivi consiglieri. Sii dunque come il grano, e non curarti della pula. Verrà il tempo della separazione. Per questo abbiamo cantato: Fammi giustizia, o Dio, e dividi la mia causa dalla gente empia 21. Così prega la Chiesa gemendo tra i peccatori. Credete, fratelli, che per questo la Chiesa voglia essere divisa, per separarsi dalle eresie come da tralci tagliati? Ma da costoro è già staccata. Forse che dunque la Chiesa prega così: Fammi giustizia, Dio, e dividi la mia causa [dalla gente empia] per distinguersi dalla setta donatista o dagli ariani o dai manichei? Non chiede che di essere separata da coloro che ad essa sono mescolati, e che è necessario sopportare fino alla fine. Prega così: Fammi giustizia, Dio, e dividi la mia causa, per non essere giudicata e condannata con loro nel giorno del giudizio. È stato detto infatti: Lascia che la zizzania cresca ed i cattivi ora sono sopportati dai buoni, mentre verranno separati nel giorno del giudizio 22.
1 - Cf. Gv 13, 15.
2 - Cf. 2 Ts 3, 9.
3 - Cf. Gv 15, 2.
4 - Cf. Mt 3, 12; Lc 3, 17.
5 - Cf. Mt 13, 7; Lc 8, 14.
6 - Cf. Mt 18, 24.
7 - Cf. Mt 5, 44.
8 - Mt 5, 48. 45.
9 - Cf. 1 Cor 6, 20.
10 - Cf. Rm 5, 10.
11 - Gal 4, 4.
12 - Cf. Rm 5, 6.
13 - Cf. Rm 8, 32.
14 - Lc 23, 34.
15 - Gv 10, 18.
16 - Gv 19, 30.
17 - Cf. Gv 10, 18.
18 - Cf. Gv 19, 31-34.
19 - 1 Gv 5, 8.
20 - Cf. Gn 2, 21-23.
21 - Sal 42, 1.
22 - Cf. Mt 13, 30.
23 - Cf. Gn 25, 22.
24 - Cf. Gn 25, 23.
25 - Mt 21, 43.
26 - Cf. Gn 25, 25.
27 - Cf. Gn 27, 16. 22-23.
28 - Cf. Gn 27, 30-33.
29 - Cf. Gn 27, 39.
30 - Gn 27, 40.
31 - Gn 27, 38.
32 - Cf. Gn 27, 39.
33 - Gn 27, 40.
34 - Gn 25, 23.
35 - Cf. Gn 36, 7.
36 - Cf. Gn 29-30.
37 - Cf. Gn 32-33.
38 - Gn 25, 23.
39 - Gn 25, 23.
40 - Gn 27, 28. 39.
41 - Gn 27, 40.
42 - Cf. At 4, 4.
43 - Cf. Rm 8, 17.
44 - Sal 42, 1.
45 - Cf. Gn 32, 24-30.
46 - Mt 11, 12.
47 - Cf. Gn 32, 25.
48 - Gn 32, 31
49 - Gn 32, 26.
50 - Gn 32, 26.
51 - Gn 32, 28.
52 - Gn 32, 26.
53 - Gv 20, 17.
54 - Cf. Gv 20, 28.
55 - Gv 20, 17.
56 - 2 Cor 5, 16-18.
57 - Gn 32, 26.
58 - Cf. Gv 1, 3.
59 - 1 Cor 13, 12.
60 - Gn 32, 26.
61 - Sal 42, 1.
62 - Mt 18, 8.
63 - Cf. Mt 13, 26.
64 - Cf. Mt 13, 29.
65 - Sal 42, 1.
66 - Mt 25, 31-34.
67 - Mt 25, 41.