14-3 Febbraio 14, 1922 Il contento di Gesù quando si scrive di Lui.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio dolce Gesù si faceva vedere tutto compiaciuto e con un contento indescrivibile, ed io gli ho detto: “Che hai Gesù? Buone nuove mi porti che sei così contento?”
(2) E Gesù: “Figlia mia, sai perché sono così contento? Tutta la mia gioia, la mia festa è quando ti veggo scrivere, veggo vergare nelle parole scritte la mia gloria, la mia vita, la conoscenza di Me che si moltiplica sempre più, la luce della Divinità, la potenza della mia Volontà, lo sbocco del mio amore, le veggo vergate sulla carta ed Io in ogni parola sento la fragranza di tutti i miei profumi, poi veggo quelle parole scritte correre, correre in mezzo ai popoli per portare nuove conoscenze, il mio amore sboccante, i segreti del mio Volere; oh! come ne gioisco, che non so che ti farei quando scrivi. E come tu scrivi nuove cose su ciò che mi riguarda, così Io vo inventando nuovi favori per compensarti, e mi dispongo a dirti nuove verità per darti nuovi favori.
(3) Io ho amato sempre di più e ho riservato grazie più grandi a chi ha scritto di Me, perché essi sono la continuazione della mia vita evangelica, i portavoci della mia parola, e ciò che non dissi nel mio Vangelo, mi riservai di dirlo a chi avrebbe scritto di Me. Io non finii allora di predicare, Io debbo predicare sempre, fino a che esisteranno le generazioni”.
(4) Ed io: “Amor mio, scrivere le verità che Tu mi dici è sacrificio, ma il sacrificio allora si sente più duro e quasi non mi sento la forza, quando sono obbligata e mi costringono a scrivere le mie intimità tra Te e me, e ciò che riguarda me, che non so ciò che farei per non mettere penna su carta”.
(5) E Gesù: “Tu resti sempre da parte, è sempre di Me che tu parli: ciò che ti faccio, l’amore che ti voglio e dove giunge il mio amore verso le creature. Questo spingerà gli altri ad amarmi, affinché anche loro possano ricevere il bene che faccio a te, e poi questo mischiare te e Me nello scrivere è anche necessario, altrimenti si direbbe, a chi ha detto questo? Con chi è stato così largo nel favorirla? Forse al vento, all’aria? Non si dice nella mia vita che Io feci così largo con la mia Mamma? Che parlai agli apostoli, alle turbe, e che sanai il tale infermo? Quindi tutto è necessario, e sii sicura che ciò che scrivi, è sempre Me che fai più conoscere”.