Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 16 giugno 2025 - Sant´ Aureliano (Letture di oggi)

Cerchiamo oggi di riflettere sull'amore che Dio ri­serba per voi e per me. Il suo amore è così tenero; il suo amore è così grande, così tangibile, così vitale che Gesù venne proprio a insegnarci... come amare. L'a­more non è qualcosa che si fossilizza, ma qualcosa che vive di continuo. Le opere di amore e che attestano amore sono una via per la pace. E dove comincia que­sto amore? Proprio nei nostri cuori. Dobbiamo sapere che siamo stati creati per cose più grandi, non per es­sere un numero qualsiasi nel mondo; non per conse­guire lauree e diplomi, questa o quella carriera. Sia­mo stati creati per amare e per essere amati. (Madre Teresa di Calcutta)

13-43 Dicembre 22, 1921 Il solo scopo d’amare Dio, tiene aperte le anime a ricevere la corrente di tutte le sue grazie. La Divina Volontà è la più grande di tutte le virtù.


(1) Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù si faceva vedere dentro d’una luce abbagliante, e questa luce sciogliendosi in pioggia di luce pioveva sulle anime, ma molte questa corrente di luce non la ricevevano, stando come chiuse, e la corrente correva dove trovava le anime aperte per riceverla, ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la corrente della mia grazia entra nelle anime che operano per puro amore, il solo scopo d’amarmi tiene aperte le anime a ricevere la corrente di tutte le mie grazie. Amore sono Io, amore sono loro, sicché loro sono in continue correnti per Me ed Io per loro; invece chi opera per fine umano sono chiuse per Me, la loro corrente è aperta per tutto ciò che è umano, e la corrente di ciò che è umano ricevono; chi opera per fine di peccare riceve la corrente della colpa; e chi opera per fine diabolico riceve la corrente dell’inferno. Il fine d’operare dà tante diverse tinte all’uomo, che lo trasforma o in bello o in brutto, o in luce o in tenebre, o nella santità o nel peccato. Qual è lo scopo dell’operare, tale è l’uomo, perciò la mia corrente non a tutti entra, e siccome è respinta dalle anime chiuse con Me, si scarica con più impeto ed abbondante alle anime aperte”.

(3) Detto ciò è scomparso, ma dopo è ritornato ed ha soggiunto:

(4) “Mi sapresti dire perché il sole illumina tutta la terra? Perché è molto più grande della terra, e siccome è più grande tiene la capacità di prendere nella sua luce tutta la circonferenza della terra. Se fosse più piccolo, illuminerebbe una parte, ma non tutta, sicché le cose più piccole sono coinvolte ed assorbite dalle cose più grandi. Ora, la mia Volontà è la più grande di tutte le virtù, perciò tutte le virtù restano impiccolite e sperdute nel mio Volere, anzi, innanzi alla virtù della santità del mio Volere, le altre virtù tremano per riverenza del mio Volere, e se senza di Esso le virtù si credono di fare qualche cosa di grande; al contatto della santità e potenza della virtù della mia Volontà, si veggono che non hanno fatto nulla, e per dar loro il suggello di virtù, sono costretto a tuffarle nel mare immenso della mia Volontà. La mia Volontà non solo primeggia su tutto, ma dà le diverse tinte di bellezza alle virtù, vi mette le tinte divine, lo smalto celeste, la luce abbagliante, onde le virtù, se non sono coperte dal mio Volere, saranno buone, ma non belle di quella bellezza che rapisce, che incanta, che innamora Cielo e terra”.

(5) Onde dopo il mio dolce Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa, e mi faceva vedere che sotto mare si aprivano canali d’acqua, che facendosi via sotto terra inondavano le fondamenti delle città, e dove crollavano i fabbricati, e dove li facevano scomparire, aprendosi queste voragini d’acqua li ingoiavano sotto terra.

(6) E Gesù tutto afflitto: “L’uomo non la vuol finire, e la mia giustizia è costretta a colpirli; molte saranno le città che saranno colpite dall’acqua, dal fuoco, dai terremoti”.

(7) Ed io: “Amor mio, che dici? Non lo farai”. E mentre volevo pregarlo mi è scomparso.